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Dolori, gonfiore addominale, mal di testa, nervosismo. Otto persone su 10, tra 20 e i 55 anni, sono intolleranti al lattosio. Molte lo scoprono dopo anni di dolori e malesseri, altri invece, grazie a medici capaci di leggere bene i sintomi, riescono a salvarsi da giornate impossibili caratterizzate da gonfiore addominale, meteorismo e irritabilità.
Si tratta dei risultati di uno studio che ha preso in esame 500 persone tra i 20 e i 55 anni, donne e uomini. Tutti sono state sottoposti al test del Dna utilizzando il tampone buccale.
“Tutti i pazienti avevano disturbi simili, di diversa intensità che andavano dal dolore e gonfiore addominale al mal di testa troppo frequente, dal meteorismo a una immotivata frequente irritabilità, dai crampi addominali alla diarrea – ha spiegato Serena Missori, nutrizionista, endocrinologa e presidente Ainma, Accademia italiana di nutrizione e medicina antiaging, che ha eseguito i test e raccolto i dati – L’intolleranza al lattosio è diffusissima in tutto il mondo.
Si manifesta con sintomi che possono presentarsi immediatamente dopo l’ingestione di latte e latticini o anche più tardivamente: gonfiore, dolore, meteorismo possono rovinare la giornata di queste persone”.
L’incapacità di digerire il lattosio, il principale zucchero contenuto nel latte composto da glucosio e galattosio, è causata da una carenza di lattasi, l’enzima che lo scinde nei due zuccheri semplici. Le persone che hanno una carenza di lattasi vengono definite intolleranti al lattosio – spiega l’esperta – L’intolleranza al lattosio nell’adulto è molto comune”.
“Negli Stati Uniti fino al 22% degli adulti è affetto da carenza di lattasi, i Nord-Europei hanno una prevalenza più bassa (circa il 5%) – aggiunge Missori – mentre nell’Europa Centrale la prevalenza è circa il 30%; nell’Europa del Sud sfiora il 70%, Italia compresa, e non vi sono differenze significative di incidenza fra i due sessi”.
Secondo la nutrizionista “l’espressione e l’attività della lattasi iniziano a diminuire nella maggior parte delle persone intorno ai 2 anni di vita con una riduzione progressiva, programmata geneticamente.
Ma i sintomi di intolleranza al lattosio raramente si sviluppano prima dei 6 anni, o meglio prima di quell’età il bambino non è in grado di definire il disagio, mentre un genitore scrupoloso ed attento si accorgerà che il proprio figlio ha l’addome teso, gonfio e con molto meteorismo.
Un’intolleranza al lattosio può essere trasmessa da genitori a figli. La diagnosi è molto semplice e non dolorosa e si fa con il test del Dna, utilizzando il tampone buccale per il quale è possibile fare il prelievo anche durante la visita specialistica per evidenziare la presenza del polimorfismo -13910 T/C del gene della lattasi (Lct) o mediante il test del respiro”.
In caso di intolleranza “è possibile consumare i latticini che non contengono naturalmente lattosio, come il parmigiano stagionato o quelli che sono stati trattati e riportano la dicitura a basso contenuto di lattosio, anche se alcune persone non li tollerano ugualmente. L’astensione dai cibi contenenti latte e derivati procura sollievo quasi immediato“, conclude Missori.
Fonte: AdnKronos