A poco più di 24 ore dall’evento meteo-idrologico che ha colpito duramente il Piemonte e la Liguria occidentale, le immagini satellitari della costellazione italiana CosmoSkyMed sono state rese disponibili elaborate in mappe delle aree inondate.
Ciò è stato possibile grazie ai meccanismi di collaborazione messi a punto nel contesto del sistema nazionale, nonché nell’ambito del meccanismo europeo di protezione civile.
In particolare, sulla base della richiesta formulata dal Dipartimento della Protezione civile in coordinamento con le Regioni coinvolte, l’Agenzia Spaziale Italiana-ASI ha avviato la programmazione concordata per l’acquisizione dai quattro satelliti della costellazione dei dati poi elaborati da Fondazione CIMA, Centro di competenza del Dipartimento della protezione civile.
Inoltre, grazie al Collaborative Ground Segment italiano e con il supporto di ESA, è stato possibile accedere ai dati che la missione Copernicus Sentinel-1 acquisisce in modo regolare su tutto il territorio europeo.
Nel dettaglio, grazie al radar ad apertura sintetica (SAR) dei satelliti CosmoSkyMed, che consente di catturare immagini anche nelle ore notturne e in presenza di nuvole, sono state prodotte le mappe delle aree inondate riferite alle ore 18.14 del 24 novembre e alle ore 6.11 del 25 novembre di un’area che include le zone più colpite da inondazioni dei bacini dei fiumi Bormida, Tanaro, Pellice e Po. Il deflusso della piena lungo l’asta di quest’ultimo sarà monitorato fino a lunedì 28 novembre.
Parallelamente, il Dipartimento della Protezione civile, attraverso una richiesta inviata alla Commissione Europea, ha attivato anche il supporto del servizio europeo di mappatura satellitare “Copernicus Emergency Management Service” per ricevere anche questi prodotti.
Grazie, quindi, alla cooperazione virtuosa definita negli anni tra Dipartimento della Protezione civile, Agenzia nazionale ed europea, comunità scientifica e servizi operativi a livello europeo a supporto delle attività di protezione civile, è stato possibile disporre, in poche ore dagli eventi emergenziali, strumenti che consentono sia di monitorare la situazione sia di valutare nell’immediato gli effetti di quanto avvenuto.
Fonte: Dipartimento Protezione Civile