Ventuno giorni sepolto sotto le macerie. Niente cibo, acqua piovana per dissetarsi.
Ma sabato, a quasi tre settimane dalla fortissima scossa di terremoto che il 30 ottobre ha devastato il Centro Italia, un miagolio è stato avvertito provenire dalle macerie di un’abitazione di Norcia.
Il proprietario dell’abitazione non poteva letteralmente credere alle proprie orecchie: il gattino che credeva di aver perduto irrimediabilmente per sempre, era ancora vivo e stava disperatamente chiedendo aiuto.
Il gatto è stato quindi estratto dalle macerie, e secondo una prima diagnosi verserebbe in buone condizioni nonostante i numerosi giorni trascorsi sotto le macerie.
“Il gatto riporta qualche ferita ed escoriazione al petto, ma con molta probabilità ce la farà a rimettersi e a tornare ad essere come prima” ha spiegato Mauro Gobbini del servizio veterinario dell’Usi Umbria 2, intervenuto ieri a Norcia per prestare le cure assistenziali che il padrone in queste ore di emergenza non può fargli fare privatamente. Una notizia che di certo non può che riportare un po’ di speranza tra chi è rimasto profondamente colpito dal sisma perdendo tutto ciò di cui disponeva.
Numerosi sono stati i casi di esemplari di gatti e di cani che nelle ore appena successive al terremoto sono stati estratti vivi dalle macerie. La tempestività in queste situazioni è un fattore determinante e ogni ora che passa in più affievolisce le speranze.
Tuttavia c’è da dire che gli animali riescono rispetto all’uomo a sopravvivere molto più a lungo in condizioni di grosse difficoltà: basti pensare che ad Accumoli sono stati estratti dei gatti anche dopo due mesi dai crolli del 24 agosto.