UN GASDOTTO NEL CUORE DELL’ITALIA SISMICA: QUANDO LA FOLLIA SUPERA LA PREVENZIONE

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16 novembre 2016 – Sovrapponete le mappe: quella del massimo rischio sismico dell’Italia centrale e quella del futuro gasdotto Rete Adriatica. Coincidono perfettamente. Eppure, nonostante i terremoti, il progetto va avanti.

In due anni potrebbe essere ultimato– denuncia Giovanna Margadonna, portavoce del Comitati per l’ambiente di Sulmona-. Si tratta di un tubo pieno di gas che va da Sulmona a Foligno passando per le zone de L’Aquila, di Norcia e Visso. Le zone interessate dagli ultimi terremoti, dal 1997 ad oggi. Venerdì ne abbiamo parlato con il ministro Graziano Delrio – contina Margadonna-  durante la sua visita in Abruzzo, ma ci ha detto che la competenza è dello Sviluppo economico. Che fare?”.

Un rimpallo che rischia di portare il confronto alle calende greche.

Margadonna, come molti abitanti dell’Appennino, si chiede cosa succederebbe ad una condotta di un metro e venti di diametro, piena di gas ad una pressione di 75 atmosfere, se arrivasse un terremoto come quello che ha spezzato il monte Vettore.

La “Rete Adriatica” (il progetto è del 2011) è un colosso di 687 km che attraversa dieci Regioni: un’opera  divisa in cinque tronconi. Il tratto più delicato si trova esattamente a metà strada, nell’Italia dei terremoti: “Intorno alla linea del gasdotto è prevista la realizzazione di centrali di stoccaggio (una quindicina) e di una centrale di compressione a Sulmona– spiega Augusto De Sanctis del Wwf Abruzzo- proprio vicino ad una faglia silente. La condotta passerebbe, poi, nella zona altamente sismica del monte Morrone. ” Parliamo di zone già interessate da frane, con  fiumi e torrenti che incrocerebbero il gasdotto- conclude De Sanctis.

Anche le procedure seguite per ottenere la valutazione ambientale strategica e la valutazione di impianto aziendale lasciano dubbi sulla correttezza dell’iter seguito, denuncia l’associazione Gruppo d’Intervento giuridico.

La Snam: non c’è nessun pericolo
Snam, da parte sua, sostiene che pericolo non ce n’è: “Nel corso dei maggiori eventi sismici in Italia negli ultimi quarant’anni non si sono registrati incidenti sui gasdotti in funzione”. Anche il ministero dello Sviluppo economico assicura: L’opera è stata progettata  con un’attenta analisi della sismicità, come riportato nello studio di impatto ambientale del ministero dell’Ambiente”.