14 novembre 2016 – Dura nota del sindaco di Colledara, Manuele Tiberii, che chiama all’appello le Istituzioni poiché il paese ha subito pesanti danni a causa del terremoto e chiede di non “essere considerati cittadini teramani di serie B”.
“In qualità di Primo Cittadino del comune di Colledara è doveroso commentare quanto avvenuto nella giornata di sabato 12 Novembre 2016 dopo l’incontro con il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso che ha anticipato quella che sarà l’individuazione del nuovo cratere sismico.
Duole verificare che – afferma il sindaco – purtroppo nonostante le ripetute sollecitazioni, la richiesta di attenzione per i nostri territori, tutto l’impegno profuso dalla mia amministrazione e dai nostri dipendenti che dal fine agosto lavorano costantemente per gestire l’emergenza, ci si trovi a dover mediare su come poter trovare delle misure compensative ad una scelta che ritenere totalmente incomprensibile è un complimento. Dal 24 di agosto non si è mai avuta la possibilità di discutere, condividere e verificare globalmente la situazione creatasi a seguito dello sciame sismico che ha investito il nostro territorio.”
E il primo cittadino di Colledara prosegue nel suo sfogo:
“Si è raccontato nelle televisioni regionali, scritto in tutti i quotidiani e addirittura nel Times di Londra, ma sembra che a Colledara il Terremoto non ci sia stato, ora sarò costretto ad inviare una mail in Inghilterra per dire che gli immobili “bombardati” che hanno fotografato “risalgono alla seconda guerra mondiale” e non sono stati danneggiati il 30 ottobre 2016. Sin dalle prime ore dal’evento, prima come persone e poi come amministratori, abbiamo gestito le criticità e i 129 sfollati.
Al momento sono presenti tre zone rosse, una scuola è inagibile, 12 chiese danneggiate e inagibili, tutti i cimiteri chiusi, anche il campo sportivo comunale è chiuso e alcune strade sono state interdette al traffico. Le istituzioni sono state costantemente aggiornate dei danni e dei numeri, si pensi solo che le famiglie senza casa sono maggiori rispetto al 2009.
Adesso ci aspettiamo che anche i nostri politici facciano qualcosa perché non si può sostenere, in questo momento di difficoltà economica della popolazione e delle piccole amministrazioni comunali, che le agevolazioni derivanti dall’inserimento nel cratere sismico siano ininfluenti. Per un comune come il mio, poter spendere 150.000 bloccati dal famoso patto di stabilità significa dare numerose risposte agli innumerevoli problemi presenti nel territorio. Poter assumere personale, implica fornire un miglior servizio ad un cittadino, accelerare il processo di ricostruzione, assistere meglio la popolazione coinvolta in questa tragedia.
Se si vuole aiutare veramente le nostre zone per evitare uno spopolamento irreversibile è necessario, come fatto per altri comuni del teramano, che chi di dovere faccia e metta in atto tutto il possibile per portare a casa il miglior risultato. In 27 mesi da amministratore scopro con molto stupore che Colledara è il paese più “ricco” di tutta la zona Montana della provincia di Teramo, perché non ha i parametri per essere inserito nelle aree interne e che addirittura dal 30 Ottobre 2016 è diventato antisismico.
Cratere o no cratere, sisma o non sisma, da oggi torneremo ad operare, come prima e più di prima, per lo sviluppo del nostro territorio. Non ci fermeremo e se necessario faremo ricorso al sistema giudiziario. Confidiamo nella collaborazione delle istituzioni coinvolte affinchè il nostro non diventi il Comune del No-Terremoto. Il Presidente della Regione ci ha garantito che in settimana tornerà nelle nostre zone e speriamo che questi giorni siano utili per ripensare alle scelte fatte, analizzare meglio le reali condizioni dei nostri territori, per evitare alla mia popolazione di essere cittadini teramani di serie B”.