“Alle 3.32 quella mattina ero a L’Aquila, ero presidente della Provincia, nessuno di noi aveva il manuale del buon terremotato.
Nessuno di noi sapeva cosa doveva fare per assistere, aiutare, sostenere le persone nell’emergenza e poi impostare la ricostruzione. Il primo obiettivo della Commissione monocamerale di inchiesta approvata oggi dal Senato, sulla base di 2 proposte tra cui la mia, è fare in modo che nessun amministratore si trovi più in quella condizione, perché tutti i ritardi e gli errori che abbiamo scontato noi aquilani non ricadano più su nessun altro”.
Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, eletta a L’Aquila.
“La Commissione di inchiesta, composta da 20 senatori – prosegue Pezzopane – avrà 6 mesi per indagare sulla gestione dell’emergenza, sull’affastellarsi delle ordinanze, sulle leggi contraddittorie, sull’esclusione dei comuni e degli enti locali dal potere di decisione, fino al 2012, sugli strumenti e le procedure per la ricostruzione.
Dopo il sisma del 2009, sia nella gestione dell’emergenza che della ricostruzione si sono verificati cortocircuiti ed errori che non vanno più ripetuti. Già il decreto emanato dopo il sisma del 24 agosto risolve positivamente tante criticità di allora, per esempio finanziando al 100% la ricostruzione anche delle seconde case nei comuni del cratere.
Provvedimento che non fu adottato a L’Aquila, osteggiato dal governo e dalla maggioranza di allora, e che comportò uno stallo nella ricostruzione dei centri storici che solo grazie al Pd e al governo Renzi è in via di superamento. Con questa commissione di inchiesta non vogliamo criminalizzare nessuno, ma imparare dal passato – conclude Pezzopane – per arrivare magari ad una legge organica sulle catastrofi e a contribuire al programma ‘Casa Italia’ per la prevenzione antisismica”.