Il terremoto del 30 ottobre 2016, di magnitudo Mw 6.5, ha inevitatilmente alimentato una preoccupazione crescente nella popolazione per la possibile attivazione di altre faglie oltre a quelle già interessate dal sisma del 24 agosto 2016.
Non siamo ad oggi in grado di prevedere in alcun modo come possa evolvere questo terremoto. Ci sono preoccupazioni fra i sismologi, ad esempio questa recente intervista a Christian Del Pinto, relativamente alla faglia di Montereale.
E’ c’è un passato che ci mette in guardia sul possibile effetto domino fra le faglie, come accadde nel 1702-1703, e che la stessa commissione grandi rischi ci conferma in via probabilmente cautelativa, ma che ha già visto l’attivazione il 30 ottobre di una delle faglie in precedenza individuate.
Con questo articolo, che sarà aggiornato salvo contrattempi con cadenza giornaliera, si vuole monitorare, a livello informativo, l’evoluzione del sisma del 30 ottobre 2016, in questo articolo il procedimento seguito.
Abbiamo preso come riferimento la città dell’Aquila e un raggio di 80 km dalla stessa, per analizzare gli eventi registrati dall’Ingv. Tale scelta dovrebbe consentire di coprire ragionevolmente la zona interessata dall’attuale sequenza sismica.
Nella mappa, in particolare, sono riportati gli eventi di Magnitudo >= 2.0, sovrapposti alle sorgenti sismogenetiche del database DDIS 3.2.0 (Database of Individual Seismogenic Sources) dell’INGV, aggiornato a giugno 2015.
Nella mappe, cliccare sul simbolo in alto a sinistra per visualizzare o meno gli eventi relativi ad un giorno o sequenza di giorni (di base, selezionato soltanto l’ultimo giorno monitorato).