3 novembre – Una relazione scritta pochi giorni dopo il grande terremoto d’Abruzzo del 3 novembre 1706 ci dà un’idea dei danni provocati da quell’evento sismico.
Nella notte tra il 3 e il 4 novembre 1706 due fortissime scosse colpirono un vasto territorio al confine tra Abruzzo e Molise comprendente parte delle province di L’Aquila, Pescara, Chieti e Isernia.
Questo terremoto generalmente ricordato come evento di Sulmona, la principale tra le località più gravemente colpite.
Tuttavia Sulmona non fu completamente distrutta, come accadde invece a diverse località sui versanti del massiccio della Maiella, come Lama dei Peligni, Gamberale e Palena (CH), Corfinio (AQ), Manoppello e Bussi sul Tirino (PE). Danni meno gravi si verificarono in un’area estesa fino a L’Aquila, Chieti e Isernia.
Il terremoto fu avvertito senza danno nel Lazio, in Campania e in Puglia. Le vittime furono circa 2400 di cui un migliaio nella sola Sulmona. Questo dipende sia dal fatto che l’evento si verificò in piena notte sia dall’assenza di scosse, prima di quella principale, abbastanza significative da allarmare la popolazione inducendola ad abbandonare le case.