31 ottobre 2016 – Dopo la paura, all’indomani della forte scossa che ha colpito di nuovo le Marche e l’Umbria, i cittadini di Norcia si trovano ad affrontare le difficoltà di chi non ha più niente, nè casa, né lavoro.
Ma nonostante tutto non mollano, non vogliono lasciare il loro territorio. Chiedono tende per rimanere lì, “noi vogliamo rimanere qua, non vogliamo essere deportati, rimarremo a dormire nelle macchine e nelle roulotte sperando di poter andare a riprenderci un po’ di vestiti e generi di prima necessità quando riaprirà la zona rossa. Ma da qui non ci muoviamo“.
Alla fine, le istituzioni si sono fatte carico di questa istanza e, pur non portando tende familiari ma collettive, in cui dormiranno anche 80 persone, sono di fatto andate incontro a tanta parte della popolazione che ieri non ha voluto sapere di lasciare la sua città per raggiungere gli alberghi messi a disposizione in questa fase di prima emergenza.
“Quattro tende sono già state montate, alcune da stanotte – spiega il sindaco di Norcia Nicola Alemanno all’Adnkronos – e altre ne arriveranno. In quelle già improntate – spiega – possono essere ospitate 300-400 persone“.
Sulla scelta di concedere le tanto agognate tende, il primo cittadino nursino spiega: “Questo è un falso problema. Prima l’emergenza veniva gestita in un modo, adesso invece la Protezione civile offre un modello diverso. Dopo il terremoto del 24 agosto erano arrivate le tende che ovviamente sono state smontate una volta terminata l’emergenza. In questa fase avremmo comunque dovuto creare situazioni provvisorie in attesa dei container e al momento dunque sono gli alberghi oppure le tende collettive”.
RENZI: NO A TENDOPOLI SOTTO LA NEVE
“Adesso la priorità è restituire un briciolo di tranquillità alle popolazioni. E farlo è un’impresa difficilissima. Del resto chiunque abbia anche solo sentito la scossa di domenica mattina a distanza di centinaia di chilometri dall’epicentro potrà comprendere il dolore di chi vive in quelle zone”. Lo scrive il premier Matteo Renzi nella sua e-news all’indomani del nuovo violento sisma che ha colpito l’Italia centrale.
Per Renzi “chi ha vissuto un grande spavento da lontano, può solo immaginare il terrore che ha attraversato persone che da due mesi con le scosse ci convivono quotidianamente”.
Comunque, le cose da fare sono difficili ma chiare. “Primo, mettere in sicurezza. Ne parleremo anche oggi, nel consiglio dei ministri straordinario che abbiamo convocato per le 17, dove saranno presenti anche i 4 Presidenti di Regione, il commissario Errani e il capo della Protezione Civile Curcio”, sottolinea il presidente del Consiglio che aggiunge: “Non possiamo avere le tende per qualche mese in montagna, sotto la neve. Gli alberghi ci sono, per tutti. Ma molti dei nostri connazionali non vogliono lasciare quelle terre nemmeno per qualche settimana. Dunque dovremo gestire al meglio questa prima fase, l’emergenza”.