30 ottobre – Forte terremoto sulla sponda bresciana del Lago di Garda.
La caratteristica principale di questo evento è che, a fronte di un’intensità non particolarmente distruttiva, ebbe un’area di risentimento vastissima, estesa a tutta l’Italia settentrionale.
I danni più gravi si verificarono a Salò, dove molti edifici rimasero lesionati e ci furono alcuni crolli. Danni minori interessarono molti centri dell’area del Garda. Fu danneggiata anche la città di Brescia, dove caddero camini e cornicioni e si aprirono lesioni in vari edifici.
Qualche danno leggero si verificò in molte città e località anche a notevole distanza dall’area epicentrale, come Parma, Mantova, Piacenza, Padova, Vicenza, Lecco e Bergamo.La scossa fu avvertita sensibilmente in tutta l’Italia del nord, dal Friuli al Piemonte, dal Trentino alla Liguria e alla Toscana settentrionale. Non ci furono vittime.
Vediamo cosa scriveva Il Resto del Carlino, 2 novembre 1901
“Il terremoto a Salò Morti e feriti – Il panico Roma 31. – L’ufficio centrale di meteorologia comunica tra le moltissime notizie intorno al terremoto che ieri da città sedi di osservatori nella Valle Padana, in Liguria ed in Toscana, soltanto quelle di Salò, accennano ai danni ai fabbricati ed alle persone. I telegrammi da Salò sono i seguenti: Salò 30, ore 18,15 Oggi alle ore 15,48 avvenne a Salò e in tutta la riviera una violentissima scossa di terremoto, accompagnata da un rombo simile a vento, e fu la massima scossa a ricordo di uomo. […]””.
Fonte: edurisk.it