21 ottobre 2016 – Gestire la riallocazione delle donazioni alimentari a rischio deterioramento, dei beni di prima necessità in eccedenza destinati ai territori colpiti dal sisma dello scorso 24 agosto: questo l’obiettivo della Convezione sottoscritta ieri tra il Dipartimento della Protezione Civile, le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria, la Croce Rossa Italiana – CRI e la Fondazione Banco Alimentare Onlus.
Dopo il terremoto sono state davvero tante le donazioni spontanee che, nei giorni immediatamente successivi all’evento, sono stati stoccati presso i magazzini della CRI e delle quattro Regioni interessate, nei quali ancora oggi si trovano.
In particolare, i generi alimentari deperibili sono risultati di gran lunga superiori ai fabbisogni dei cittadini colpiti e rischiano, oggi, di andare sprecati.
Per evitare che ciò avvenga, date la missione e la disponibilità manifestata dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus – che opera all’interno di un rete costituita da 21 organizzazioni (OBA) distribuite capillarmente sul territorio nazionale – è stata firmata la convenzione con la quale la Fondazione è incaricata di riallocare alimenti e beni di prima necessità, garantendo i principi di efficienza, trasparenza, correttezza amministrativa e di quelli umanitari di “umanità, imparzialità, indipendenza e neutralità” che sono alla base della raccolta.
Sarà compito del Banco Alimentare definire e coordinare il programma di distribuzione delle risorse sul territorio attraverso la rete delle 21 OBA. Croce Rossa Italiana, invece, curerà il trasporto dei beni presso nelle sedi delle organizzazioni, sulla base del programma di distribuzione definito dalla Fondazione. Dipartimento della Protezione Civile e Regioni, infine, potranno concordare la realizzazione di controlli nelle OBA che beneficeranno dei prodotti consegnati.
Le numerose donazioni non andranno così disperse ma, al contrario, verranno distribuite a Enti no profit che si occupano di assistenza e di aiuto ai poveri, agli emarginati, e, in generale, alle persone in stato di bisogno in Italia.
Fonte: Dipartimento Protezione Civile