19 ottobre 2016 – Ieri mattina i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di L’Aquila hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di M.P. di anni 65 e della moglie B.G. di anni 64, per essersi impossessati di circa 2 milioni di euro, di proprieta’ di anziani ospiti di una casa di riposo da loro gestita a Fontecchio, tutti con gravi problemi cognitivi e psichici.
I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale dell’Aquila, Guendalina Buccella, su richiesta del sostituto procuratore Roberta D’Avolio.
Le indagini hanno permesso di rilevare che gli anziani, soffrendo di gravi infermita’ psichiche, quali la schizofrenia o il morbo di Parkinson, non erano in grado di intendere e di volere. M.P., infatti, accertata la condizione di infermita’ psichica degli anziani ospiti, la consistenza dei loro patrimoni e l’assenza di prossimi congiunti in grado di vigilare e tutelarli, approfittando della loro condizione di inferiorita’ psicologica, li induceva al compimento di atti aventi effetti giuridici e patrimoniali allo scopo di appropriarsi dei beni.
Le indagini hanno inoltre permesso di appurare che tutto il denaro di proprieta’ delle vittime veniva fatto confluire su distinti conti correnti, cointestati ad M.P., che lo utilizzava investendo in azioni e polizze assicurative o destinandolo a pagamenti nell’interesse proprio, del coniuge o della comune attivita’ imprenditoriale.
E’ stato infatti accertato come le vittime abbiano finito peraltro per finanziare, a loro insaputa, la gestione della casa di riposo: la moglie B.G., ben consapevole della provenienza delittuosa delle somme, ne ha di fatto utilizzata una cospicua parte per corrispondere compensi a professionisti e per pagare oneri previdenziali, ma anche per realizzare un impianto fotovoltaico ad uso della struttura, per rinnovarne gli infissi e per dotarla di una nuova cucina industriale.
Le vittime, nel corso del tempo, sono tutte decedute e gli inquirenti, al fine di verificare l’esistenza di eredi legittimi, hanno scavato nel loro passato. Solo in un caso, grazie alla consultazione di registri anagrafici risalenti alla fine dell’800, sono stati rinvenuti alcuni lontani parenti, oggi residenti in Sud America. Anche per il loro ristoro, l’Autorita’ giudiziaria procedente ha disposto il sequestro delle somme illecitamente ottenute. (Fonte: Asipress)