3 ottobre 2016 – Il 92% della popolazione mondiale vive in aree in cui l’inquinamento atmosferico supera il limite massimo stabilito dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
A dirlo è un nuovo studio della stessa Oms, che offre una mappa interattiva sulla qualità dell’aria in tremila città.
Sono tre milioni le morti associabili ogni anno all’inquinamento atmosferico all’aperto, ma anche l’aria che si respira al chiuso, in casa e nel luogo di lavoro, può essere ugualmente letale. Nel 2012 l’Oms stima che siano 6,5 milioni – pari all’11,6% del totale – i decessi associati all’inquinamento indoor e outdoor.
Circa il 90% delle morti riguardano Paesi a reddito medio-basso, e i due terzi si registrano nel Sudest asiatico e nel Pacifico occidentale. Il 94% dei decessi, prosegue l’Oms, è dovuto a malattie non trasmissibili – malattie cardiovascolari, ictus, broncopneumopatia cronica ostruttiva e cancro ai polmoni. L’inquinamento dell’aria, inoltre, aumenta il rischio di infezioni respiratorie acute.
Riguardo l’Italia, dalla mappa si nota come abbiamo l’aria peggiore di tutta l’Europa occidentale. Nessun angolo del nostro Paese può vantare zone “verdi”, cioè pulite, come invece hanno Francia, Spagna e soprattutto Gran Bretagna e Paesi scandinavi.
La Pianura Padana raggiunge i livelli record – il rosso – presente altrove ad esempio in Cina e India.
Considerando anche l’Europa dell’Est, il rosso si trova solamente nel sud della Romania e nel nord della Serbia. Scozia e Irlanda se la passano molto bene, come anche parti del sud della Francia e della Spagna, mentre, come detto, il colore verde non tocca nessun luogo dell’Italia.