Durante un sisma si possono udire dei boati durante o anche poco prima della scossa: cosa dicono i sismologi?
Patrizia Tosi, Paola Sbarra e Valerio De Rubeis, ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), hanno pubblicato a fine 2012 un interessante lavoro dal titolo: “Earthquake sound perception”, cioè “La percezione del rombo sismico” sulla prestigiosa rivista “Geophysical Research Letters”.
Gli scienziati hanno analizzato 77.000 questionari macrosismici sugli effetti dei terremoti recenti italiani, compilati dai cittadini attraverso sito internet www.haisentitoilterremoto.it.
Fin dai tempi antichi il rombo era annoverato tra gli effetti del terremoto: “antequam terra moveatur, solet mugitus audiri” (Seneca).
Oggi sappiamo che il rumore è causato proprio dal passaggio delle onde sismiche dal terreno all’aria. L’effetto acustico, chiamato anche rombo sismico, era stato però trascurato sia da Mercalli che dagli altri studiosi degli effetti dei terremoti, per le intrinseche difficoltà nel registrare il fenomeno.
Oggi, grazie alla diffusione di internet, il contributo dei cittadini può sostituire una costosa rete di sensori. L’analisi statistica dei dati così ottenuti ha mostrato che l’andamento della percezione del rombo rispetto alla distanza dall’epicentro segue una legge analoga a quella degli altri effetti del terremoto. Per questo motivo è possibile utilizzare anche questo effetto per caratterizzare l’impatto dei terremoti sul territorio.
Inoltre i dati mostrano che il 40% delle persone afferma di aver sentito il rombo prima dell’inizio dello scuotimento.
Questa osservazione si spiega con la diversa velocità di propagazione delle onde sismiche: le prime onde che arrivano (onde P) a volte sono più difficili da percepire come vibrazione, rispetto alle più lente onde S, ma possono produrre un suono udibile.
E’ questo il motivo per cui gli animali domestici, con l’udito molto più sensibile rispetto all’uomo, possono fuggire spaventati pochi secondi prima dell’inizio dello scuotimento.