29 agosto 2016 – Nella zona del centro Italia colpita dal sisma del 24 agosto la terra non solo si è abbassata di 20 centimetri ma si è anche spostata: fino a 16 centimetri, verso est o verso ovest a seconda dell’apertura della faglia e della sua direzione.
Accumoli ad esempio si è spostata di oltre 10 centimetri verso est. E’ il risultato che arriva dall’analisi delle immagini radar acquisite dai satelliti Sentinel-1A e Sentinel-1B del Programma europeo Copernicus, che ha consentito ad un team di ricercatori dell’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente (IREA) di ottenere nuove informazioni riguardanti il campo di deformazione del suolo provocato dal terremoto di Amatrice.
“Un primo rilevamento fatto nell’immediatezza da un satellite giapponese ha fornito dati che hanno rilevato nella zona un abbassamento di 20 centimetri”, ha spiegato il direttore Cnr-Irea, Riccardo Lanari, ma “ora combinando le informazioni ottenute dalle immagini acquisite dai due satelliti Sentinel europei, uno con orbita ascendente, l’altro discendente tra i due poli della Terra, Nord e Sud, è stato possibile rilevare sia la componente verticale della deformazione del suolo, sia quella nella direzione Est-Ovest”.
Il risultato: la terra si è spostata orizzontalmente e si è allontanata in due direzioni diverse, est-ovest a seconda dell’apertura e della posizione della faglia: “Non solo c’è stato uno sprofondamento ma anche uno spostamento orrizzontale, per un massimo calcolato a 16 centimetri”.
Spostamenti che hanno riguardato tutto il territorio compreso nella faglia, una zona che nella direttrice Nord-Sud va da Norcia ad Amatrice e comprende un’area di 20 chilometri. “A seconda dell’apertura, della direzione e e dello spostamento della faglia, sono stati misurati gli spostamenti orizzontali: ad esempio – ha spiegato il direttore Cnr-Irea – nella zona di Accumoli, vicina all’epicentro del sisma del 24 agosto di magnitudo 6 è stata calcolata una decina di centimetri di spostamento verso est”.
E – aggiunge l’esperto – si tratta di ordini di grandezza già misurate nel sisma dell’Aquila o in quello dell’Emilia Romagna, dove furono misurate le stesse entità di spostamento. Ordini di grandezza simili compatibili alle faglie di queste zone, tipiche dell’Italia”, dove l’ordine di grandezza sono centimetri e non metri come nelle faglie e nei grandi terremoti californiani o del Nepal.
“Le tecnologie satellitari – ha concluso il direttore Cnr-Irea, Riccardo Lanari – ci permettono da centinaia di chilometri di altezza di fare queste misurazioni che servono a capire cosa è successo e in queste tecnologia, l’Europa e in particolare l’Italia, sono all’avanguardia”.