Galadini di terremoti ne ha studiati tanti, ma quello che ha visto ad Amatrice non ha eguali nella sua esperienza. Bisognerà capire, ha osservato, se questi effetti sono dovuti solo alla vulnerabilità degli edifici, o se il terreno ha caratteristiche tali da amplificare gli effetti del sisma.
“Gli edifici si sono letteralmente sbriciolati – continua Galadini – e fanno tornare in mente le immagini dei grandi terremoti del passato, come quello del 1980 in Irpinia, e piu’ indietro nel tempo, quello di Avezzano del 1915. Anche li’ non era rimasto nulla in piedi e il paese era diventato un ammasso informe di detriti di edifici che una volta erano case“.
E a confronto con il terremoto dell’Aquila del 2009, Galadini aggiunge: ”anche li’, come nei paesi intorno, c’era un livello di distruzione significativo, ma mai come quello sto vedendo oggi ad Amatrice“.