8 agosto 2016 -Puntuale come ogni anno, ritorna l’appuntamento con le celebri meteore di agosto, le popolari “Lacrime di San Lorenzo”, meglio note come Perseidi. Senza dubbio si tratta dell’evento astronomico più popolare, capace di suscitare sempre curiosità ed interesse presso il grande pubblico, complice il periodo estivo e le vacanze, magari trascorse sotto un cielo limpido e buio.
Questo fenomeno fu registrato già dai cinesi nel 36 d.C., ma trovò spiegazione solo nel 1856, grazie all’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli (il “padre” dei canali di Marte) che riuscì ad associarlo ai detriti di una cometa, la Swift-Tuttle. Quando la Terra incrocia nella sua orbita i piccoli detriti e le polveri lasciati da questa cometa possiamo osservare le più famose meteore dell’anno.
NON SONO STELLE CHE CADONO!
Quindi a dispetto del nome “stelle cadenti” in realtà si tratta di polveri e piccoli detriti che “cadendo” ad altissime velocità contro la nostra atmosfera la ionizzano e quindi la illuminano ad un altezza compresa tra gli 85 ed i 120 km provocando il suggestivo effetto che noi osserviamo. Le Perseidi sono meteore molti veloci, impattano nell’atmosfera a circa 60km/s (216.000 km/h!), possono lasciare scie abbastanza persistenti che resistono per una manciata di secondi.
Cerchiamo di scoprire qualcosa in più sulle Perseidi e sui migliori metodi per osservarle.
PERCHE’ VENGONO CHIAMATE PERSEIDI?
Il nome deriva dal loro radiante, ovvero dal punto da cui sembrano provenire queste meteore, situato nella costellazione del Perseo. Più sarà alto nel cielo il radiante maggiore sarà il numero di meteore visibili. Nel caso delle Perseidi il miglior momento di visibilità si avrà dopo la mezzanotte, quando la costellazione del Perseo raggiungerà una buona altezza rispetto all’orizzonte. Generalmente il maggior numero di meteore è visibile prima dell’alba.
LE PERSEIDI NEL 2016
Dopo un buon 2015, per il 2016 le circostanze saranno ancora favorevoli. La Luna, infatti, sarà al primo quarto il 10 agosto, tramontando nelle prime ore della notte e lasciando libere quelle finali, le più importanti per le osservazioni. Tecnicamente si può osservare a qualsiasi ora della notte, ricordando però che nella seconda parte di essa si assiste ad un sensibile aumento dell’attività meteorica, poiché all’alba l’osservatore è sulla parte della Terra che avanza lungo la propria orbita verso le polveri cometarie, dunque è come se vedesse dal “parabrezza”, anziché dal “lunotto” posteriore del nostro pianeta.
E’ possibile che le Perseidi quest’anno ci regalino un picco particolarmente generoso (outburst) tra l’11 e il 12 agosto, – spiega Gianluca Masi del Virtualtelescope – con una previsione di circa 200 meteore per ora. Questo è dovuto all’effetto gravitazionale di GIOVE sulle nubi di polvere della cometa madre (la Swift-Tuttle), che se spostate in direzione dell’orbita terrestre produrrebbero un incremento di attività. Per quest’anno, secondo gli studiosi, si potrebbe ricadere proprio in una di queste circostanze. La durata prevista di tale outburst è di circa mezza giornata, il momento del massimo previsto è intorno alle 02:30 estive del 12 agosto. La notte tra l’11 e il 12 agosto è dunque immancabile.
Il massimo è previsto tra le 15:00 e le 17:30 del giorno 12 agosto, dunque le prime ore del 12 e del 13 agosto saranno ideali per le osservazioni: in entrambi i casi, infatti, la Luna non interferirà.
La tradizione collega il fenomeno al martirio di San Lorenzo, che secondo la tradizione arse sulla graticola nel 258, la cui ricorrenza si celebra proprio il 10 agosto e da cui deriva il nome popolare dello sciame; tuttavia, esso è attivo per molti giorni intorno al vero picco di visibilità, che cade al giorno d’oggi tra il 12 e 13 agosto. Al massimo si possono osservare mediamente fino a 100 meteore per ora, a patto di osservare nella seconda parte della notte. Idealmente, le osservazioni vanno condotte da un luogo buio, poiché la luce artificiale abbatte drasticamente il numero di meteore visibili. Non sono necessari telescopi o altri dispositivi, poiché l’occhio nudo è senza dubbio ideale per cogliere il guizzo improvviso di tali scie luminose, grazie alla visione panoramica naturale.
QUANDO E DOVE OSSERVARE LE “STELLE CADENTI” DI AGOSTO
Per osservare le Perseidi non servono binocoli o telescopi, il miglior modo per osservare le meteore è utilizzare semplicemente gli occhi. L’unica condizione è osservare sotto un cielo buio, quindi allontanatevi più che potete dalle città!
Il radiante, la zona da dove sembreranno provenire le meteore, è situata nella costellazione del Perseo, visibile a NORD-EST già prima delle 23 (cliccare sull’immagine per una maggiore risoluzione).
Non è difficile da individuare partendo dalle luminose stelle della costellazioni di Cassiopea dall’inconfondibile forma a W.
Per una visione ottimale cercate di osservare una porzione più ampia possibile, non concentratevi su un’unica zona di cielo.
RIPRESA FOTOGRAFICA
Chiunque disponga di una fotocamera capace di esposizioni relativamente lunghe può tentare, senza difficoltà, la ripresa delle Perseidi più brillanti. Le probabilità di successo dipendono da svariati fattori, come l’area di cielo inquadrata nella ripresa, la luminosità dell’obiettivo impiegato, la sensibilità ISO adottata.
Maggiore è il campo inquadrato, maggiori saranno le possibilità di intercettare la traccia di una meteora. Ottimi in tal senso gli obiettivi super grandangolari (con focale inferiore ai 20mm) e gli obiettivi “fish-eye”, specie se di buona luminosità (più aperti di f/4). Utile impostare sulla fotocamera sensibilità pari a 800/1600 ISO, compatibilmente con il rumore della fotocamera. Si raccolgono così immagini in sequenza, ciascuna con esposizione di 30/60 secondi (verificare il grado di annerimento del fondo cielo, dipendente dal locale inquinamento luminoso), magari puntando in direzione del radiante.
Preparate i desideri e… buone osservazioni!