LAGO DI CAPO D’ACQUA (AQ): IL FASCINO DELL’IMMERSIONE FRA I MULINI MEDIEVALI (FOTO)

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L’Aquila, 11 luglio 2016 – Il lago di Capo D’Acqua (o come erroneamente chiamato Capodacqua) si trova in una frazione aquilana di Capestrano, da cui ne prende appunto il nome.
L’immersione, in quest’invaso di origine artificiale, consiste principalmente nel visitare due mulini sommersi.
Il primo mulino è quello nel peggior stato di conservazione, ma mostra ancora le pale che azionavano  le macine, dal fascino non trascurabile.  Il secondo mulino sommerso è la struttura più bella e affascinante, con diverse strutture e ambienti sommersi.
Dopo il terremoto del 6 aprile del 2009 la struttura ha subito diversi danni, ed un arco è venuto giù.

Un’immersione che, a parte le temperature non proprio miti, (8-10 gradi costanti per il continuo ricambio dell’acqua dell’invaso, ma facilmente tollerabili), è considerata fra le più belle in Italia e al mondo, ecco alcuni articoli al riguardo:

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Il lago, di proprietà privata, si trova all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, immerso in una natura incontaminata di vasto interesse archeologico (ricordiamo ad esempio il Guerriero di Capestrano).

L’invaso nasce nella seconda metà degli anni ’60 per avere nella zona una riserva idrica per l’irrigazione dei terreni circostanti; oggi, dopo il black out del 2006, è utilizzato anche per la produzione di energia elettrica rivenduta all’Enel.

Il lago è alimentato da molte sorgenti in superficie e altrettante sommerse. Queste sorgenti alimentavano in origine un corso d’acqua che, unendosi alle altre due sorgenti, quella di Presciano e quella del lago di Capestrano, formavano il fiume TIRINO.
In prossimità di questi corsi d’acqua sono stati realizzati, pressappoco in età medioevale, due Mulini e un Colorificio.
Oggi l’edificio del colorificio è ancora visibile in superficie, mentre i due mulini si trovano sommersi, in buono stato di conservazione, visitabili da subacquei in possesso di qualsiasi brevetto subacqueo data la facile immersione.

L’invaso garantisce, proprio per la sua natura di lago sorgivo, un’ottima visibilità (all’incirca di 70 mt) e una flora lacustre particolare, propria degli ambienti sorgivi di quota (il lago si trova all’incirca a 330 metri sul livello del mare).

Per ulteriori informazioni in proposito, si consiglia di visitare il sito web http://www.atlantidesub.com.