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Con il termine orientamento si intende la capacità di saper individuare la propria posizione all’interno di un territorio anche sconosciuto o meglio letteralmente di determinare l’oriente.
A questo punto, la domanda nasce spontanea: Perché l’oriente? Si fa riferimento all’oriente perché è lì che nasce il sole e quindi è anche il primo punto certo da cui partire per individuare i punti cardinali: Nord, Sud, Ovest ed Est.
Mentre camminare e un’attività innata dell’uomo, invece conoscere la propria posizione non sempre è così intuitivo e l’escursionista inesperto può smarrirsi con estrema facilità anche in luoghi che apparentemente non presentano pericoli, come un bosco ad esempio.
Per questo il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza consiglia a tutti di seguire alcune semplici norme di comportamento per evitare che una bella gita si trasformarsi in un bello spavento:
- Definire il percorso prima di partire.
- Per precauzione lasciate sempre detto a qualcuno (parenti, amici, gestori rifugi, albergatori) dove siete diretti e quale percorso intendete seguire.
- Portate sempre con voi la carta geografica del luogo che volete esplorare.
- Non dimenticate mai la bussola senza la quale la carta geografica diventa inutilizzabile.
- Fermatevi periodicamente a consultare la carta geografica per confermare la vostra posizione.
- Imparate ad osservare con attenzione e curiosità tutti i segni della natura, scoprendo e ricordando quelli più facilmente riconoscibili.
- Osservate anche il sentiero che vi siete lasciati alle vostre spalle, in modo da poterlo riconoscere anche quando lo ripercorrerete al ritorno.
- Quando non conoscete un territorio è buona abitudine ripercorrere la via dalla quale siete passati all’andata (a meno che non siano percorsi ad anello ben segnati)
Un primo modo per orientarsi è quello di imparare a riconoscere il territorio in cui ci si sta muovendo, poiché non sempre il paesaggio ci fornisce chiari punti di riferimento o segnali distintivi.
L’escursionista può fare riferimento a “linee guida” del territorio come ad esempio la linea di demarcazione della fine di un bosco, il recinto di un campo coltivato, una vecchia mulattiera abbandonata, questi segnali sono facilmente identificabili e memorizzabili.
Esistono inoltre delle “linee di interruzione” del nostro procedere, le quali costituiscono una sorta di limite che ci costringe ad arrestarci e a fare mente locale sul percorso che stiamo seguendo: un ruscello o una parete rocciosa, uno strapiombo o ancora il limite di un bosco.
Analogamente potremmo individuare degli elementi più insoliti o particolari, quali un masso dalla forma peculiare in un bosco o nel fondo di un vallone, una pozza d’acqua o un laghetto, un vecchio tronco, i ruderi di un edificio abbandonato, ai quali si può fare riferimento per ritrovare il nostro sentiero.
L’escursionista esperto, invece, è in grado di riconoscere le “curve di livello del terreno”, cioè quelle linee immaginarie che percorrono i fianchi delle alture mantenendo la stessa quota. Le curve di livello possono aiutarci a muoverci su un crinale o ad identificare i canaloni e le valli di un territorio.
Il segreto per diventare escursionisti un po’ più esperti è sicuramente quello di impegnarsi nell’osservazione del territorio per imparare a riconoscere non solo gli oggetti ma anche le forme del terreno quali ad esempio creste, scarpate, le curve dei crinali, le fosse, le pietraie, i pinnacoli e le torri, le pareti rocciose e i pilastri, le caverne e le fratture della roccia.
Ricordandovi che la disattenzione, in un ambiente montano può diventare una questione di sicurezza personale e consigliandovi di portare sempre con voi la carta geografica e la bussola, vi auguriamo magnifiche escursioni in sicurezza e godendo appieno dei magnifici panorami che il nostro arco alpino offre agli appassionati di montagna.
Soccorso Alpino Guardia di Finanza