L’Aquila, 9 giugno 2016 – Il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di L’Aquila ha tratto in arresto D.C. 40enne e C.G. 46enne entrambi Rumeni.
I due, rispettivamente uomo e donna, sono stati colti all’interno di un appartamento ubicato in Via San Sisto dichiarato inagibile a causa del sisma del 2009.
Ai soggetti fermati è stato chiesto a quale titolo si trovassero in quell’appartamento ed è apparso subito chiaro che fossero entrati mediante forzatura della serratura essendo senza fissa dimora pur avendo stabile residenza nella città di L’Aquila.
A seguito di ulteriore controllo gli stessi sono stati trovati in possesso di numerosi oggetti che per la loro varietà è sembrato assai singolare fosse di loro proprietà.
D.C. e C.G., quindi, interrogati sulla provenienza di quei manufatti non hanno saputo fornire spiegazioni valide.
Dal momento che l’attività svolta nella notte dai militari dell’Arma era finalizzata a reprimere reati predatori in genere e quelli riferiti ai furti in abitazione di cui molti residenti si erano lamentati, gli operanti hanno proceduto ad ispezionare l’intero stabile.
Proprio l’abitazione posta di fronte all’appartamento dove erano stati trovati i due in passata era già stata “visitata” da malintenzionati che avevano asportato refurtiva per un valore rilevante.
Contattata la proprietaria di detta unità abitativa le sono stati mostrati gli oggetti rinvenuti nella disponibilità dei fermati e, senza ombra di dubbio, sono stati riconosciuti quali articoli tenuti all’interno della sua abitazione e che non erano stati asportati dai ladri nelle loro precedenti “incursioni” in quell’ abitazione.
E’ quindi apparso immediato il collegamento fra le persone fermate, la refurtiva e la loro presenza nelle immediate vicinanze dal luogo del furto e, pertanto, sono stati tratti in arresto per furto in abitazione aggravato in concorso e denunciati per violazione di domicilio per l’ingresso nell’abitazione ove sono stati trovati.
Trattenuti presso la Caserma di Via del Beato Cesidio sono stati poi condotti in Tribunale per l’udienza di convalida ove il G.I.P., riscontrando la bontà dell’operato dei militari, ha emesso nei loro confronti la misura cautelare in carcere.
Gli stessi sono quindi stati tradotti presso l’Istituto penitenziario di L’Aquila per l’uomo e presso quello di Teramo per la donna.
Continuerà ancor più nel futuro ad opera della Compagnia Carabinieri di L’Aquila i servizi finalizzati a prevenire e reprimere fenomenologie criminali di natura predatoria che di solito vengono perpetrati in orari notturno.