L’ETNA SI E’ RISVEGLIATO, ALLERTA DELLA PROTEZIONE CIVILE

etna1

19 maggio 2016 – L’Etna è in piena fase eruttiva, il Dipartimento della protezione ha disposto l’allerta gialla civile e di conseguenza la protezione civile siciliana ha allertato i Comuni perché “attivino le procedure per il rischio vulcanico riportate nei piani di protezione civile”.

In particolare “il Dipartimento della Protezione civile siciliana rivolgendosi ai comuni interessati e quelli limitrofi raccomanda l’attivazione di tutte le procedure relative al rischio vulcanico contenute nei piani di protezione civile in relazione al grado di allerta nonchè le azioni che di volta in volta riterranno necessarie”. E “particolare attenzione dovrà essere posta nel regolamentare o vietare l’accesso di turisti e curiosi nelle aree esposte al rischio di esplosioni, eruzioni e altre manifestazioni legate all’evento in corso. Sarà, comunque, necessario rispettare le distanze di sicurezza e attuare tutte le misure a tutela dell’incolumità della persona e dei beni”.

La nota dell’Ingv specifica che nel pomeriggio di ieri, 18 maggio, l’attività di fontana di lava al cratere Voragine (VOR) dell’Etna è passata a una modesta attività stromboliana, che ha continuato ad alimentare il trabocco lavico verso ovest fino alla tarda serata. Una seconda colata di lava, alimentata da una bocca effusiva posta vicino al più basso dei due conetti formatisi durante l’attività subterminale di luglio-agosto 2014, alla base del cono del Cratere di Nord-Est (NEC), si è riversata verso la parte settentrionale della Valle del Bove in direzione di Monte Simone.

Questa colata è rimasta attiva fino alle prime ore di oggi, 19 maggio, anche se, dopo la mezzanotte, il fronte più avanzato non sembrava più alimentato. Poco prima di mezzanotte si è osservato un modesto aumento del tremore vulcanico e il clinometro, installato a Punta Lucia a circa 1 km a nord-ovest del NEC, ha nuovamente registrato un rigonfiamento dell’area sommitale.

etna2

Nel mattino, l’ampiezza del tremore vulcanico ha mostrato un repentino aumento e, contemporaneamente, si sono uditi boati forti e quasi continui nei centri abitati nei settori orientale e meridionale del vulcano. Si è formata una densa nube eruttiva, spinta dal fortissimo vento verso est, che ha raggiunto un’altezza di poco più di 1 km sopra la cima dell’Etna (vedi terza immagine a sinistra, ripresa da Tremestieri Etneo, sul fianco meridionale del vulcano).

Ricadute di cenere e lapilli sono avvenute sul fianco orientale, in una zona immediatamente a nord di quella interessata dalle ricadute piroclastiche del giorno precedente. L’osservazione del fenomeno è stata resa difficile a causa delle cattive condizioni meteorologiche; tuttavia i dati strumentali – localizzazione delle sorgenti del tremore vulcanico e dei segnali infrasonici – hanno rilevato un nuovo episodio parossistico alla VOR, confermato alcune ore dopo quando le immagini, trasmesse dalla telecamera termica EBT (Bronte), hanno mostrato un nuovo trabocco verso ovest, con una colata di lava che si sovrapponeva a quella della sera precedente.

L’attività eruttiva è continuata fino alle ore 09:00 locali, quando si è osservata una rapida diminuzione dell’ampiezza del tremore vulcanico. All’ora della pubblicazione di questo aggiornamento, le cattive condizioni meteorologiche impediscono fortemente l’osservazione dell’attività eruttiva.

L’attività eruttiva viene seguita costantemente attraverso i sistemi di sorveglianza visiva, termica, sismica, infrasonica e delle deformazioni del suolo.

Tags: