El Niño ha contribuito, ma oltre l’80% è dovuto al riscaldamento globale. I dati della Japan’s Meteorological Agency e quelli della Noaa.
L’inizio del 2016 è stato davvero caldo in tutto il mondo: le temperature globali hanno battuto tutti i record, spinte anche da El Nino – Godzilla ma portate soprattutto sulle ali di un irrefrenabile cambiamento climatico. A confermarlo sono sia i dati della Nasa che della Japan’s Meteorological Agency (Jma), secondo la quale, subito dopo la fine del 2015, anno più caldo mai registrato, le temperature superficiali terrestri e marine del nostro pianeta a gennaio sono state 0,52 gradi centigradi sopra la media del periodo 1981-2010, battendo di 0,29° C il precedente record del 2015. Secondo la Jma «le temperature di gennaio sono in aumento al ritmo di circa 0,75 gradi per secolo». La National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) Usa renderà noti i suoi dati nei prossimi giorni, ma ha già pubblicato un grafico (riportato a fianco) che dimostra che le temperature di gennaio hanno battuto ogni record e segnato un fortissimo incremento mensile rispetto ai dati dell’ultimo secolo. |
Stefan Rahmstorf, ricercatore del Potsdam Institute of Climate Impact Research e visiting professorial fellow all’università del New South Wales, ha detto al Sidney Morning Herald che gennaio 2016 «ha avuto anche la più grande anomalia – o departure from the long-term norm – per qualsiasi mese record. Il record è stato abbastanza aiutato da El Niño, ma la maggior parte – oltre l’80% – è dovuto al riscaldamento globale causato dall’uomo. Un forte evento di El Niño può elevare la temperatura globale mensile fino a 0,2 gradi, ma questo gennaio è di 1,1 gradi enormemente più caldo rispetto alla media di gennaio durante il periodo di riferimento del 1951-1980».
Le temperature a Polo nord erano a 0 gradi, appena sopra il congelamento dell’acqua e Mark Serreze, direttore del National Snow and Ice Data Center Usa ha detto che «per l’Artico questo è sicuramente l’inverno più strana che abbia mai visto», infatti gran parte della regione artica era anormalmente calda, ma anche l’Europa meridionale, l’Africa sahariana e le regioni nord-occidentali del Sud America sono state investite da ondate di caldo.
Il 2014 e poi il 2015 avevano battuto ogni record di temperatura, ma il Met Office britannico dice che il 2016 potrebbe nuovamente battere il record e Rahmstorf. Fa notare che «questa sequenza di nuovi record ogni pochi anni – e ora anche per due di fila – riflette la continua e rapida tendenza al riscaldamento globale. Quando l’evento di El Nino farà calare i venti nei prossimi mesi ci possiamo aspettare temperature globali leggermente inferiori ancora per un po’, ma la tendenza al riscaldamento globale continuerà fino a quando non elimineremo gradualmente i combustibili fossili».
fonte: www.greenreport.it