Effetto Niño e Nord atlantico: Inverno 2015-2016 freddo? Segni di stanchezza della corrente del Golfo. Quali conseguenze nell’immediato per il clima dell’Europa?
di Mario Giuliacci – Le acque settentrionali del Nord Atlantico sono molto più fredde nella media climatica pluriennale. In particolare sono le acque a Nord di 40 ° di latitudine ad essere circa 3 °C gradi meno della norma (fig.1).
La causa più probabile potrebbe essere ricercata in un minore apporto di calore da parte della Corrente del Golfo. Non va del resto dimenticato che alla alte latitudini atlantiche il 20% circa del calore immagazzinato nell’oceano proviene appunto dalla corrente del Golfo e il restante 80% dalla radiazione solare (vedi fig.2).
Altri attribuiscono l’anomalia all’AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation) ovvero il periodico ciclo di 60 anni nella temperature delle acque superficiali del Nord atlantico e che appunto è in fase di declino in questo decennio (fig.3). Ma se fosse così allora il raffreddamento avrebbe dovuto interessare tutto Il Nord Atlantico e non soltanto l’oceano oltre 40 gradi di latitudine.
Cause a parte, comunque anche negli anni passati l’Atlantico del Nord era sempre più freddo rispetto alla media, ma l’anomalia termica non era mai stata così forte come quest’anno.
Quali le conseguenze per il clima dell’Europa? Ebbene non va dimenticato che le masse d’aria in arrivo in Europa in inverno provengono dalla Groenlandia e dal Nord del Canada e quindi nel sorvolare un mare più freddo della norma si riscaldano molto di meno che nel passato e pertanto giungono sul Continente con temperature più basse di quanto non avvenisse nei passati decenni. Questo dovrebbe comportare un inverno più freddo della norma sull’Europa Centro-occidentale e sul Mediterraneo occidentale, Italia compresa. Questa “fredda” influenza dell’Atlantico sul clima invernale europeo potrebbe esaltare i già temuti effetti termici di uguale segno dovuti alla presenza di un Niño “very strong” (vedi l’articolo l’articolo). Col. Mario Giuliacci |