L’AQUILA – Un operaio di una impresa edile impegnata a L’Aquila nei lavori di ricostruzione post-sisma, e’ stato trovato in possesso di uno zaino, denunciato rubato poco tempo prima, unitamente ad altri accessori, capi di abbigliamento e suppellettili varie, dalla proprietaria dell’abitazione in cui lo stesso stava svolgendo i lavori.
Si tratta di un 40enne originario della Romania, domiciliato in un paese dell’immediata periferia della citta’. Dopo il terremoto del 2009, una famiglia aquilana si era rivolta ad una ditta locale per i lavori di abbattimento e ricostruzione della propria abitazione.
Durante l’avanzamento dei lavori la ditta appaltatrice si e’ avvalsa della collaborazione di altre ditte per il prosieguo degli stessi. I proprietari dell’immobile demolito, intanto, avevano sistemato i mobili, le suppellettili e tutto cio’ che erano riusciti a recuperare dalla propria abitazione, in una cantina sita in un locale attiguo all’immobile demolito, di cui avevano disponibilita’ e dove potevano accedere direttamente dalla strada principale, senza passare nell’area delimitata del cantiere. E’ poi accaduto che una mattina la figlia dei proprietari, recandosi al cantiere, ha notato che la finestra della cantina usata come ripostiglio non aveva piu’ la zanzariera e le imposte erano accostate e non chiuse come sempre. |
Qualche giorno dopo, quando i proprietari si sono recanti nel ripostiglio hanno scoperto che ignoti si erano appropriati di tutto cio’ che era stato depositato, dai mobili ai capi di abbigliamento alle suppellettili varie. Dopo qualche mese dall’accaduto, la figlia dei proprietari dell’immobile, si era recata al cantiere per alcune verifiche e la sua attenzione e’ stata attirata da uno zaino appoggiato su una delle finestre: lo ha riconosciuto, senza ombra di dubbio, come appartenente al fratello e rubato qualche tempo prima dalla cantina-ripostiglio.
Pertanto scatta una foto e la invia alla madre, la quale non puo’ che confermare l’ipotesi della figlia. Infatti lo zaino e’ molto particolare; non se trovano in commercio ed era stato regalato al fratello della ragazza dalla catena “Mc Donald’s” nell’anno 2000 o 2001 quando il ragazzo, allora bambino, aveva festeggiato il proprio compleanno.
Da allora il giovane non se ne era mai separato e nella parte interna, accanto al logo, aveva fatto dei disegni. Ed e’ a questo punto che la ragazza ha chiamato la polizia raccontando l’accaduto. Personale della Squadra Mobile, senza non poche difficolta’, e’ riuscito a risalire all’operaio che aveva in uso lo zaino. Il romeno aveva dichiarato in modo perentorio di averlo acquistato pochi anni prima in un negozio della nota catena “Cisalfa” a Milano, non potendo pero’ fornire alcuna prova dell’acquisto.
Gli accertamenti eseguiti subito dopo dagli investigatori – hanno accertato che la “Cisalfa” non aveva mai commercializzato quello zaino mentre la “Mc Donald’s” ha confermato che l’accessorio era il gadget regalato anni prima ai bambini che festeggiavano il proprio compleanno all’interno delle loro strutture. Nello zaino con la refurtiva rinvenuto dalla polizia c’erano gli stessi disegni descritti dalla denunciante. L’operaio e’ stato pertanto denunciato a piede libero mentre l’accessorio restituito al legittimo proprietario.
(AGI)