MALTEMPO: SUL GRAN SASSO DONNA MUORE TRAVOLTA DALL’ACQUA

montagna_abruzzoL’Aquila, 10 ago. – Una famiglia impegnata in un’escursione sul monte Prena del Gran Sasso d’Italia e’ stata travolta durante un nubifragio da un torrente d’acqua che ha portato via e ucciso una donna di 44 anni. In salvo suo marito e i due figli, una adolescente di 13 anni e un bambino di 9 anni. Tutto e’ iniziato ieri pomeriggio, quando un violento temporale ha sorpreso i malcapitati ai piedi della vetta del Prena, che tocca i 2.561 metri di altitudire. In breve tempo una enorme quantita’ di acqua si e’ accumulata in bacini temporanei, favoriti anche da vecchia neve che ha formato vere e proprie dighe.

Improvvisamente l’acqua si e’ riversata a valle trasportando rocce e massi e travolgendo la donna, che non ha avuto scampo. La situazione estremamente pericolosa ha costretto il padre, inerme di fronte all’accaduto, a restare in quota con il bambino ed a mandare la ragazzina a valle in cerca di aiuto. Giunta sulla strada asfaltata, la tredicenne e’ stata accompagnata da un passante a Campo Imperatore e da li’ e’ stato lanciato l’allarme al 118. Una squadra del Soccorso alpino verricellata in quota da un elicottero ha provveduto a recuperare padre e figlio, bloccati da ore su un dirupo di 50 metri e ormai allo stremo delle forze per la caduta continua di massi. In serata i tre sventurati sono stati accompagnati all’ospedale San Salvatore dell’Aquila, nel cui obitorio si trova anche la salma della donna.

La famiglia era residente a Teramo e l’uomo, dipendente della locale Asl, e’ stato ricoverato in con una prognosi di una ventina di giorni a causa di un principio di ipotermia e alcune contusioni. Illesi i due figli che, non accortisi di quanto accaduto alla madre, avevano trovato riparo in una piccola grotta.

Entrambi sono tornati a casa accompagnati da parenti. Intanto l’autorita’ giudiziaria ha disposto l’autopsia per capire se la donna sia morta a causa di un malore o per i traumi riportati. Sempre ieri su Monte Camicia, altra vetta a 2.564 metri di quota facente parte del massiccio del Gran Sasso, un 18enne aquilano e’ stato salvato dall’intervento del 118 dopo essere stato sbalzato in aria dalla caduta di un fulmine. Ad allertare i sanitari sono stati i compagni di escursione del ragazzo che all’arrivo dei soccorritori era ancora vigile. Condotto in ospedale, non corre pericolo di vita.

(AGI)