Altre risate sul terremoto: «Andiamo lì ci sono vent’anni di lavori da fare»
di Marcello Ianni, Il Messaggero – «Oggi sono andato nelle zone terremotate, sono scappato per L’Aquila, minchia disastri».
Dall’altro capo del telefono: «…Minchia ci dobbiamo andare, secondo me per dieci anni, per i prossimi dieci anni di lavoro solo là saranno per l’Italia, per l’edilizia… Minchia quante macerie… cumuli di macerie».
Mentre l’Italia piangeva sui drammatici eventi legati al sisma, Cosa Nostra, rideva, prefigutando affari d’oro. Un “imprenditore senza scrupoli” al quale ora la DIA di Palermo ha sequestrato la somma record di 1 miliardo e 800 milioni di euro, un sequestro che in Italia non trova precedenti.
Al telefono parlano gli imprenditori Carmelo Virga, Franco Diesi, del mandamento di Corleone. Le carte della Procura di Palermo evidenziano anche contatti con i palazzi del potere romani, (anche ministeri) per mettere le mani sulle commesse per la ricostruzione post terremoto. E ogni qual volta Virga parla degli affari che si potevano fare sulla tragedia aquilana, annotano gli investigatori della Dia di Palermo, lui mostrava una esplicita gioia. L’INCHIESTA – Un esempio è l’intercettazione del 22 aprile con un architetto che gli aveva chiesto: «Allora ce n’è di lavoro là?». “Vent’anni di lavoro», ha risposto Virga, con un’immancabile risata. (continua a leggere su Il Messaggero) |