TERREMOTO, CASE E MAP: ECCO I CANONI DEFINITI DAL COMUNE

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L’Aquila, 11 marzo 2015 – La Giunta comunale, su proposta deliberativa del sindaco Massimo Cialente, ha trasmesso al Consiglio una proposta deliberativa contenente i criteri per l’applicazione dei canoni concessori di alloggi del progetto Case e Map, “in adeguamento – come si legge nel testo – alle recenti disposizioni normative (legge 164 del 2014)”.

Il documento prevede un canone di compartecipazione, per le spese di gestione e manutenzione, assimilabile alle “spese condominiali”, che dovrà essere corrisposto da tutti gli assegnatari, pari a 60 centesimi al metro quadro di superficie dell’alloggio. È previsto, inoltre, un canone di locazione che dovrà essere corrisposto, in aggiunta al primo, da tutti coloro che, alla data del sisma, occupavano un’abitazione, risultata danneggiata, a titolo di godimento, escludendo quindi, oltre ai proprietari, anche i comodatari.

Quest’ultimo canone è stabilito in 15 euro mensili per fasce di reddito Isee fino a 7mila euro annui, in 25 euro mensili per fasce Isee da 7.001 fino a 10mila euro annui e in 50 euro per fasce Isee da 10.001 a 12mila euro annui.
Per redditi Isee superiori ai 12mila euro annui l’affitto è calcolato a seconda della zona nella quale si trova l’alloggio, indipendentemente dalla fascia di reddito.

“Con questo atto deliberativo si risolve il problema della manutenzione ordinaria relativa agli alloggi Case e Map, traducendo la volontà del legislatore, che fissa il costo della stessa a carico degli assegnatari”. È quanto ha dichiarato il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, a seguito dell’approvazione, da parte dell’esecutivo, della proposta deliberativa, presentata dallo stesso primo cittadino, contenente i criteri per l’applicazione dei canoni per i quartieri Case e per i villaggi Map, atto che verrà ora trasmesso al Consiglio comunale.

“Il canone di compartecipazione, di fatto una quota condominiale, – ha proseguito il sindaco – è sufficientemente contenuto rispetto a quanto si paga nei condomini in cui sono rientrati gli altri cittadini. Per quanto riguarda, invece, il canone di locazione, abbiamo voluto, come ormai nostra abitudine, introdurre innanzitutto norme di salvaguardia per le famiglie con disagio sociale, introducendo tre fasce con riferimento all’Isee, molto attendibile rispetto alla mera dichiarazione di reddito, in quanto introduce il concetto di quoziente familiare.

Per tutti gli altri abbiamo fatto riferimento ai Patti territoriali, vale a dire l’accordo sui fitti fra il sindacato inquilini e i proprietari, una sorta di equo canone. In questo modo, ottenendo anche un calmieramento dei prezzi degli affitti, abnormemente aumentati nella nostra città, pensiamo, in futuro, di poter offrire a tutti, e ad un prezzo adeguato, un alloggio dignitoso.

È un’occasione unica – ha concluso Cialente – in particolare per i giovani, e per le giovani coppie, che intendono costruire un vero progetto di vita”.