L’Aquila, 7 gennaio 2014 – Gia’ tre gemelle in un sol colpo sono una rarita’ figurarsi tre feti legati a un’unica placenta: stamani, a ostetricia di L’Aquila, c’e’ stato un parto eccezionale, di quello che avvengono – statistiche alla mano – 1 su 600.000 nascite.
L’aspetto straordinario – sottolinea la Asl in una nota – e’ che le bimbe (perche’ di 3 femminucce si tratta) sono state inconsapevoli protagoniste di un parto cosiddetto monocoriale. Fuor di terminologia medica, significa che le neonate – venute alla luce stamani al S. Salvatore alle 10.51 con un cesareo – erano legate a una stessa placenta (ecco la rarita’) pur avendo sacchi amniotici distinti. Le tre femminucce sono ora in Tin (terapia intensiva neonatale), a Neonatologia, diretta dalla dott.ssa Sandra Di Fabio, poiche’ nate premature (31esima settimana).
Quando i neonati vengono alla luce prima del termine ordinario hanno bisogno di cure assicurate da personale altamente specializzato, rappresentato appunto da Neonatologia, che e’ presente solo nelle eccellenze ospedaliere, come appunto L’Aquila. Le bimbe hanno un peso, ciascuna, che oscilla tra il chilo e il chilo 300 grammi e sono adesso assistite, come detto, da Neonatologia. Le ostetriche, che hanno assistito la mamma protagonista dell’eccezionale parto, sono Virginia Pucci e Laura Di Marco.
La mamma, nata all’Aquila ma da tempo residente a Roma, e’ in ottime condizioni: ha scelto ostetricia per partorire, decidendo di affidarsi a un reparto che ha guadagnato da tempo i ‘galloni’ della sanita’ di qualita’ abruzzese e non. Del resto L’Aquila, in fatto di parti prematuri, ha ormai consolidata esperienza ed elevati standard professionali, con oltre 100 parti l’anno contrassegnati dall’ anticipato arrivo della cicogna.
Non a caso a L’Aquila, nel reparto di ostetricia diretto dal prof. Gaspare Carta, venne a partorire nell’agosto scorso la mamma protagonista, suo malgrado, del clamoroso scambio di embrioni all’ospedale ‘Pertini’ di Roma che molto clamore suscito’.
Recentemente il presidio aquilano – con una qualificata assistenza a ‘due’ mani tra ostetricia e neonatologia – ha allestito un altro servizio di nicchia (tra i pochissimi in regione): il parto in acqua che ha avuto il ‘battesimo’ a fine novembre con la prima nascita nel liquido.