“Merce e follia”, di Dario Piccirilli, CSA Editrice, è un romanzo psicologico per ragazzi, ambientato nel 2011. Il protagonista si chiama Dante: un ragazzo scoraggiato di ventiquattro anni dalla mente un po’ ingarbugliata che frequenta l’accademia di belle Arti dell’Aquila. Trascorre le giornate tra la compagnia del suo spiritoso coinquilino Ezio, le noiose lezioni universitarie e vagando tra angoscianti riflessioni. In parallelo alla storia principale si aggiungono altre vicende ambientate in un piccolo villaggio nel lontano 1349; protagonista di quest’epoca è Evan, un giovane taglialegna che vive la piena devastazione della peste nera.

Lo svolgimento delle due storie avanza di pari passo, avendo delle analogie e degli oggetti in comune.
Inoltre, il tutto è contornato da flashback e flashforward che riguardano il protagonista del ventunesimo secolo: Dante.
In un flashforward (scomposto in quattro capitoli distanziati tra loro nel libro) si comprende che Dante ha vissuto il terremoto dell’Aquila, avvenuto nell’aprile del 2009 e che da quel giorno qualcosa è cambiato in lui, diventando un ragazzo spento, angosciato, che non crede più in se stesso.

L’autore, Dario Piccirilli, spiega: “La storia del terremoto del 6 aprile è raccontata al dettaglio e la maggior parte di essa deriva direttamente dalla mia esperienza personale (avendo assistito in prima persona a quel disastro)”.

Che genere di libro è?

Il genere di romanzo che prediligo è il fantascientifico e lo psicologico; adoro la filosofia, per di più quella orientale e non
mi dispiace mettere un pizzico di stile horror-thriller. In “Merce e follia” credo di aver inglobato tutti questi tratti, cerco di confondere il lettore e costringerlo a farsi delle domande sulla vera natura di quel che sta leggendo. Possono sembrare temi impegnativi ma io cerco di trattarli nel modo più scorrevole e semplice possibile, perché questo è il mio modo di comunicare e non adoro perdermi in troppi termini tecnici fantascientifici o in un lessico troppo elaborato, preferisco essere complicato nell’intreccio delle storie che scrivo.

Com’è nato “Merce e follia”?

Nel 2008 (ancor prima del terremoto) iniziai a scrivere una bozza del primo capitolo per divertimento, la storia appariva molto differente da quella attuale e forse, non avendo un’ottima idea, un grande stimolo e una preparazione adeguata non proseguii la scrittura.
Dopo tre anni, dopo il terremoto ed un altro evento che mi ispirò sulla trama, ripresi lo scritto e lo finii dopo un anno, ricordo ancora il giorno, il 25 dicembre 2013, un giorno di grande sollievo!

Ha seguito dei modelli?

Per quanto riguarda i miei modelli ne cito quattro;
Philip K Dick è il mio scrittore di fantascienza preferito, in quanto a fantasia e lungimiranza li batte tutti.
Jostein Gaarder è un altro grande scrittore, con cui cerco di rapportarmi in termini di stile e semplicità di scrittura.
Richard Matheson è un buon scrittore di romanzi horror, e per i miei pezzi di suspance credo che sia lui l’esempio da seguire.
Infine, in campo cinematografico Christopher Nolan è il mio regista preferito.

Dario Piccirilli è nato ad Atri, in provincia di Teramo, nel 1986 e vive a Pescara. Si è laureato a L’Aquila presso l’Accademia delle Belle Arti. Dotato di spiccate capacità nell’arte del narrare, si dedica alla scrittura e ha prodotto il romanzo “Merce e Follia” attingendo a un’esperienza che rimarrà per sempre scolpita nella memoria e nel cuore degli aquilani, e in chi come lui viveva per studio o per lavoro nel capoluogo abruzzese nell’aprile del 2009.

“Merce e follia” è distribuito da Libroco.