L’Aquila, 24 aprile 2014 – Ieri mattina, nel corso di una operazione congiunta tra i due Corpi di sorveglianza, le Guardie del Parco e gli Agenti del CTA/CFS, il Servizio scientifico e quello veterinario, sono state rinvenute le carcasse di nove camosci sul monte Sterpi d’Alto, in comune di Civitella Alfedena, a seguito di una segnalazione di un escursionista ricevuta nella tarda serata del giorno precedente.
L’operazione, che ha presentato non poche difficoltà in relazione all’orografia molto accidentata del luogo ed alle pessime condizioni atmosferiche, con vento, pioggia, nebbia e con una temperatura rigidissima, ha permesso di localizzare le carcasse degli erbivori sulle aree di cresta del monte Sterpi d’Alto. Per le avverse condizioni atmosferiche non è stato possibile l’utilizzo di un elicottero del Corpo Forestale dello Stato, già allertato e resosi disponibile.
I camosci, 7 adulti e 2 capretti sono stati trovati in uno spazio circa sessanta metri quadri ad una decina di metri di distanza l’uno dall’altro, solo leggermente consumati dai predatori.
Ad una prima valutazione dei veterinari intervenuti sulla carcassa, tra cui la Dott.ssa Erminia Scioli, del Servizio Veterinario della ASL di Avezzano l’Aquila Sulmona, Distretto di Castel di Sangro, si escluderebbero cause accidentali di morte, come folgorazione, o precipitati in un dirupo, ed anche fatti traumatici, si propenderebbe per una ipotesi di malattia infettiva come causa delle morti, anche si ritiene fondamentale l’accertamento attraverso le analisi specifiche di laboratorio che saranno eseguite nei prossimi giorni, dopo le necroscopie.
Nei giorni prossimi, a seguito delle evidenze che si dovessero manifestare circa la morte degli individui di camoscio e/o di quelle che perverranno dalle indagini necroscopiche ed a valle delle analisi, sarà cura dell’Ente Parco comunicare le relative risultanze.