19 marzo 2014 – Sono 94 gli orsi morti di cui ha traccia l’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise nel periodo dal 21/06/1971 a domenica 7 luglio 2013, quando in Molise e’ stato rinvenuto l’orso Stefano.
A questi si aggiunge l’orsa trovata moribonda e poi deceduta al bivio di Sperone pochi giorni fa, arrivando a 95 esemplari persi per cause diverse. Lo rileva ASIpress in base ad un documento stilato dall’Ente Parco. Le cause sono molteplici ma spesso riconducibili all’attivita’ umana. Le uccisioni con arma da fuoco sono 18 di cui 2 effettuate anche impiegando la cattura con lacci d’acciaio e un’altra e’ stata archiviata come sospetta da arma da fuoco. Gli avvelenamenti sono stati 10, di cui 4 sospetti, mentre si sono registrati 12 investimenti e tra questi 5 causati da treni.
Le aggressioni con metodi specifici che hanno portato alla morte di plantigradi sono state 5, mentre 4 orsi sono morti per azioni di bracconaggio. Le morti accidentali sono state 2. Un orso e’ stato predato da cani, uno e’ deceduto per denutrizione, uno per morte naturale, uno per patologia. Al momento sono 2 i casi in fase di accertaemnto, incluso l’orso trovato domenica in Molise ai piedi del Monte Marrone. 75 gli orsi trovati morti in Comuni del versante Abruzzo del Parco, 11 i decessi nel Lazio e 8 in Molise, mentre uno e’ stato trovato morto per colpi d’arma da fuoco in Campania, nella frazione Valle Vona nel Comune di Rocca d’Evandro in provincia di Caserta.
In 36 casi accertati dal 21/06/1971 a domenica 7 luglio 2013 la morte di orsi e’ rimasta ignota “morti bianche”, cioe’ non si e’ riusciti a correlare l’attivita’ di indagine e quella sanitaria al fine di dare certezza sulle cause dei decessi. Il numero di casi di morte “ignota” supera del 100% i casi accertati per mano dell’uomo, attraverso l’impiego di armi da fuoco e lacci in acciaio. (ASIpress)