L’AQUILA, RITROVATA TECA DI WOJTYLA MA NON LA STOFFA COL SANGUE

L’Aquila, 30 gennaio 2014 – Svolta nelle indagini sul furto sacrilego compiuto la scorsa settima nel santuario della Ienca dedicato a Papa Giovanni Paolo II. La polizia, stamani, ha fermato due giovani aquilani che hanno confessato di essere gli autori della profanazione.

Nell’ex clinica psichiatrica di Santa Maria di Collemaggio, nei pressi del Sert, gli investigatori hanno rinvenuto, interrati, la teca priva della reliquia del pontefice e la croce. I fermati sono un 23 e un 24enne del capoluogo che la polizia aveva posto in stato di fermo per una rapina compiuta qualche giorno fa al terminal bus di Collemaggio dove il cassiere della biglietteria fu aggredito con un pugno al volto.

Sarebbero stati loro, poi, a confessare il furto sacrilego. Il pm David Mancini ha disposto che entrambi vengano interrogati congiuntamente da carabinieri e polizia. Sul posto, oltre al magistrato, sono arrivati il parroco del santuario, Jose’ Obama e il presidente dell’associazione San Pietro della Ienca, Pasquale Corriere, visibilmente commosso.

Il rinvenimento della reliquia, un pezzettino di stoffa intrisa del sangue dell’abito del pontefice quando rimase vittima dell’attentato a piazza San Pietro, il 13 maggio 1981, potrebbe essere questione di ore.

I fermati sono entrambi tossicodipendenti, conosciuti dalle forze dell’ordine. Intanto mentre il pm David Mancini, insieme con carabinieri e polizia, sta interrogando in queste ore i due presunti ladri sacrileghi, gli investigatori si sono recati anche nelle loro abitazioni per cercare il pezzetto di stoffa intriso di sangue del pontefice, “cuore” della reliquia trafugata la scorsa settimana.

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