L’AQUILA. Spazio ai giovani. A un sindaco quarantenne, con competenze proprie, qualche esperienza amministrativa alle spalle che non guasta mai, espressione dell’intero territorio.
Soprattutto, onesto e scevro da interessi personalistici.
Il professor Walter Cavalieri traccia l’identikit del primo cittadino “ideale”, dopo le fresche dimissioni di Massimo Cialente.
Cavalieri, docente, storico – in particolare delle vicende che coinvolsero L’Aquila durante la Seconda guerra mondiale – è tra i fondatori, dopo il sisma, dell’associazione Policentrica che promuove una ricostruzione condivisa e partecipata.
Cavalieri parla di «momento storico epocale, in cui è necessario un risveglio delle coscienze».
L’Aquila non vive una fase felice della sua storia: come vede il futuro di questa città?
«Gli avvenimenti degli ultimi giorni certificano il fallimento di una classe politica espressa dai partiti tradizionali, che hanno guidato questa città prima e dopo il sisma. Sull’onda del movimento cittadino spontaneo che sta nascendo, pur se ancora frammentato e intriso di steccati ideologici, si può mettere in piedi un’operazione culturale che anteponga agli interessi di parte quelli della città».
A chi affiderebbe il governo dell’Aquila nei prossimi anni? |