L’Aquila, 8 gennaio 2014 – Gli agenti della Squadra Mobile della Questura dell’Aquila, con la collaborazione di quella di Teramo e di Perugia, stanno eseguendo 4 misure cautelari in regime di arresti domiciliari, piu’ altre perquisizioni, in ditte, abitazioni e al Comune di L’Aquila nei confronti di attuali e ex assessori e funzionari pubblici aquilani ritenuti responsabili, a diverso titolo insieme a imprenditori, tecnici e faccendieri, di millantato credito, corruzione, falsita’ materiale e ideologica, appropriazione indebita su appalti legati alla ricostruzione post-terremoto del 6 aprile 2009.
Le indagini, iniziate nel novembre del 2012, hanno permesso di svelare l’esistenza di un sistema corruttivo, secondo il quale alcuni imprenditori interessati ai lavori per la ricostruzione post terremoto, fornivano illecite dazioni, quantificate in circa 500mila euro, elargite nei confronti di funzionari pubblici quale contropartita per l’aggiudicazione di appalti relativi a lavori di messa in sicurezza di edifici danneggiati dal sisma del 2009 (tra cui Palazzo Carli, sede dell’Universita’ di L’Aquila). E’ stata altresi’ accertata l’appropriazione indebita della somma di 1.268 mila euro, da parte di alcuni indagati, relativa al pagamento di taluni dei suddetti lavori. I fatti-reato commessi a L’Aquila, si riferiscono al periodo che va da settembre 2009 a luglio 2011.
L’operazione e’ stata denominata “Do ut Des”, per sottolineare come gli indagati, attuali ed ex funzionari pubblici locali, avessero creato un sistema di tangenti ben radicato nel tempo e sul territorio aquilano, al fine di ottenere delle dazioni di denaro per l’aggiudicazione di alcuni appalti relativi a lavori di messa in sicurezza di edifici danneggiati dal sisma del 2009.
Quaranta gli agenti impiegati. Alcuni indagati, inoltre, si sono indebitamente appropriati, previa contraffazione della documentazione contabile, della somma di circa 1.250.000 euro, relativa al pagamento di parte dei lavori.
Sono state eseguite numerosi perquisizioni, anche in uffici pubblici, ed i reati commessi nel capoluogo abruzzese si riferiscono al periodo compreso tra settembre 2009 e luglio 2011.
Le perquisizioni si stanno concentrando in studi professionali ma soprattutto al Comune dell’Aquila in cui sono custoditi i progetti e i finanziamenti del post-terremoto. Secondo fondi investigative, uno dei funzionari coinvolti si sarebbe fatto regalare da alcune ditte impegnate nei lavori edili di ricostruzione, moduli abitativi provvisori (Map) che sarebbero poi stati rivenduti.
Ulteriori dettagli saranno forniti nel corso della conferenza stampa che si terra’ in Questura alle 11
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