E’ impietoso il quadro disegnato dal Sole 24ore sull’economia abruzzese. Un quadro dai toni foschi che cozza malamente con l’immagine che il Governo regionale di centrodestra continua a fornire: imprese sane e reattive, crisi sotto controllo, export in crescita.
Il piu’ autorevole quotidiano finanziario fa’ il punto della situazione con il presidente di Confindustria Abruzzo, Mauro Angelucci, e col direttore Giuseppe D’Amico. Nell’articolo si parla di demografia aziendale che mostra «un trend di vera deindustrializzazione».
Angelucci fornisce alcune cifre: 400 aziende manifatturiere in meno in un solo anno che salgono a duemila se si considerano tutti i settori imprenditoriali; Cig in aumento del 67 per cento; vendite all’estero in calo del 2 per cento.
I vertici di Confindustria sollecitano misure a sostegno del credito ed a contrasto di una crisi sempre piu’ sistemica e strutturale. A parte, sempre secondo il Sole 24ore, il discorso ricostruzione post terremoto dell’Aquila che «risente della crisi del credito lungo la filiera e delle condizioni che soffocano il sistema produttivo». Si denuncia il fatto che la pubblica amministrazione paga con notevole ritardo gli avanzamenti dei lavori; a loro volta le imprese non pagano i fornitori; e i fondi per la ricostruzione non arrivano con la necessaria continuita’. Unici settori da salvare l’alimentare e la farmaceutica. |
Decisiva per risollevare le sorti dell’Abruzzo, per Angelucci, sara’ la prossima programmazione dei fondi europei. Gli industraili chiedono velocita’ dei pagamenti da parte degli enti pubblici; riduzione del cuneo fiscale; interventi per favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, con la piena operativita’ della riforma dei Consorzi fidi.
(ASCA)