L’Aquila, 18 dicembre 2013 – Prendiamo spunto dalle ormai note intercettazioni di personaggi, questa volta aquilani, le cui responsabilità penali certamente dovranno essere verificate ma che sul piano morale e politico non hanno necessità di chiarire nulla poiché è fin troppo evidente con quale etica e quale moralità hanno affrontato il post-terremoto.
Questo nuovo episodio venuto ora alla luce si configura purtroppo come la punta di un oscuro iceberg verso il quale il Titanic-L’Aquila corre con le macchine avanti tutta.
Se le cose stanno così come sembra ormai oltre ogni ragionevole dubbio, l’atteggiamento dell’amministrazione comunale rispetto al rischio corruzione (ma sarebbe più corretto parlare finalmente anche di concussione) è a dir poco infantile.
Anzichè varare inutili commissioni, e fantomatici organismi di controllo, che nella metafora del Titanic somigliano in modo agghiacciante alle rassicurazioni del comandante e dei costruttori del transatlantico inaffondabile, occorre diradare la nebbia.
Le parole d’ordine sono poche ma chiare, limpide e cristalline: trasparenza, semplicità delle procedure e controllo sistematico (non a chi si e a chi no).
In poche parole è inutile fare pochi controlli a campione; bisogna eliminare le cause che hanno nomi ben precisi: complicazioni, uffici che non si parlano, personale insufficiente, mancanza di trasparenza, tempistiche indefinibili.
E’ tutto questo che alimenta la tentazione di qualcuno di proporre o imporre scorciatoie, corsie preferenziali, accordi privilegiati. Solo se si dirada questa nebbia è ragionevole fare il biglietto per l’America, soprattutto per i giovani !
Nel caso contrario sarà meglio buttare al più presto a mare chi continua a ostentare normalità lanciando la città a tutta velocità nella nebbia di questo oceano oscuro di intrallazzi, massononeria e mafie.
Ignazio Silone docet.
Dal canto nostro saremo sempre disponibili, per le vittime di questo sbando, anche con il nostro punto di ascolto contro le concussioni, attivo sul nostro sito per segnalazioni, anche anonime.
Movimento Civico
L’Aquila che vogliamo