di Samanta Di Persio – La scossa 3,5 di ieri [di domenica 8 dicembre, NdR] ha messo in allarme un’intera città e tutti i comuni limitrofi dov’è stata avvertita. La paura, il ricordo, della notte del 6 aprile di cinque anni e mezzo fa, tornano prepotentemente nella memoria.
Chi vive nel progetto C.A.S.E. e nei M.A.P., teoricamente, non dovrebbe temere nulla, ma sappiamo che alcuni isolatori sismici non sono stati collaudati e per tutto il resto sono stati utilizzati materiali discutibili.
Molte persone che sono rientrate nelle proprie abitazioni si chiedono: “Ma sono sicure le case riparate?”
Probabilmente la certezza non ce la può dare nessuno e dei cittadini hanno espresso delle perplessità su come sono stati effettuati i lavori. Maurizio vive nel quartiere Torrione ed il palazzo dove abita è stato classificato B, danni lievi. Per il suo appartamento sono stati assegnati 6.100,00 euro. C’erano tre pareti da ricostruire interamente e le altre avevano moltissime crepe. L’impresa ha dovuto rifare i muri, ritinteggiarli là dove presentavano fratture. A qualche giorno dall’esecuzione dei lavori, però, le crepe sono riemerse poiché l’impresa non ha inserito la rete di protezione, come invece è previsto dalla normativa sul rifacimento danni da terremoto. [continua a leggere su Abruzzo24Ore] |