Inscenavano falsi incidenti stradali con falsi testimoni, poi la documentazione, ovvero le constatazioni amichevoli, veniva consegnata a un avvocato affinché seguisse la pratica per ottenere il risarcimento dei danni dalle compagnie di assicurazione.
Mentre un medico compiacente redigeva certificati attestanti i danni fisici subiti dalle presunte vittime. Un meccanismo portato alla luce dalla Squadra Mobile della Questura di Chieti che ha condotto le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Pescara Gennaro Varone. Ai domiciliari, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alle frodi alle assicurazioni, sono finite 8 persone, per una nona è stato emesso un obbligo di dimora. Tra gli arrestati un avvocato di Pescara; tra gli indagati è finito il medico che avrebbe redatto i falsi certificati. Gli inquirenti hanno ricostruito decine di incidenti stradali fittizi anche con contestuali lesioni spesso risarcite. |