PUGNALIAMOCI – E I PENSIERI DEI RAGAZZI SONO I PUGNALI

studenti_aq_manifestazioniLuisa Nardecchia ha raccolto nel suo blog alcune riflessioni degli studenti aquilani che in questi giorni stanno manifestando.

• “Cani, gatti e topi tutta la settimana. Noi, solo il giovedì e il sabato. Sono stufa di aspettare, voglio prendere il coltello dalla parte del manico. Voglio un posto di riguardo sulla vostra scrivania. Io voglio una possibilità, perciò devo andarmene. Voglio andarmene, perché ci tengo a me, e non combatto una guerra persa”

• “Noi giovani siamo diventati invisibili agli occhi dell’Aquila. Io preferisco ricordarmela com’era prima e andarmene via”

• “La città è diventata di tutti ma non è di nessuno. Chi ci va non ci tiene, perché non può toccarla. Se mi bendassero e mi mettessero nel “mio luogo” io non lo riconoscerei come avrei potuto fare prima, per esempio dall’odore dei cornetti caldi, o dall’ombra umida del campanile. Potrebbe essere qualsiasi altro luogo, perché tra me e lui non c’è più nessun rapporto. Il vero danno è stato distruggere i rapporti tra le persone, e poi tra le persone e la città. Che poi è la stessa cosa”

• “Esci, bevi, ti ubriachi, ti dimentichi per un po’ di dove ti trovi e al mattino ricomincia tutto com’era prima”. [continua su Memorie dal sottosuolo]