TRAFFICO: NEL 2012 L’AQUILA FRA LE TOP 5 PER LE AUTO OGNI MILLE ABITANTI

multe_viale_corrado_iv16 agosto 2013 – Nel 2012 il tasso di motorizzazione dei comuni capoluogo di provincia, dopo il lieve incremento registrato nel 2011, torna a diminuire (-0,7% rispetto all’anno precedente) ed è di circa 609 autovetture per mille abitanti. Lo dice l’Istat presentando i dati dell’indagine ‘Dati ambientali nelle città’.

Oltre ad Aosta (2.455,2 per mille abitanti), Trento (1.149,5) e Bolzano-Bozen (966,7), sono Viterbo (744,2), L’Aquila (737,5), Frosinone (727,2), Catania (726,8), Potenza (715,7), Latina (711,6), Vibo Valentia (707,1), Nuoro (704,5) e Isernia (703,3), i capoluoghi di provincia con un tasso superiore alle 700 autovetture per mille abitanti.

Pur se in calo, il tasso di motorizzazione risulta elevato quasi ovunque (sono infatti 68 i comuni con più di 600 autovetture per mille abitanti), mentre i valori più contenuti, (inferiori a una autovettura ogni due abitanti) si riscontrano solo a La Spezia (495,6), Genova (430,6) e Venezia (411,2).

Nel 2012, per la prima volta, la diffusione delle autovetture meno inquinanti risulta superiore a quella delle più inquinanti; il tasso di motorizzazione di quelle fino alla classe euro 3 è pari a 303,9, mentre le autovetture euro 4 o superiori a 3 mostrano un tasso complessivo medio di 305,3 ogni mille abitanti.

Considerando il tipo di carburante utilizzato, nonostante i veicoli alimentati a benzina siano ancora più della metà in tutte le ripartizioni geografiche, si evidenzia negli anni un progressivo incremento dei veicoli alimentati da altri combustibili. Nel 2012, in particolare, la percentuale delle autovetture a benzina si riduce di 1,2 punti percentuali, a favore di quelle a gasolio (+0,9 punti percentuali) e bifuel (+0,3 punti percentuali).

Si esaurisce negli ultimi anni la crescita del numero di motocicli: nei capoluoghi di provincia si contano mediamente 131,6 motocicli ogni mille abitanti (+0,1% rispetto al 2011); erano 123,7 nel 2008 e 130,1 nel 2010.  Sono nove i comuni dove si contano più di 200 motocicli ogni mille abitanti: Imperia (257,4), Livorno (254,5), Savona (239,8), Pesaro (236,3), Genova (228,1), Catania (220), Rimini (214,1) e Siena (212,9), cui si aggiunge, rispetto al 2011, Trieste (201,6). In otto comuni (sei tra i capoluoghi sardi e due pugliesi) i valori dell’indicatore non raggiungono invece i 60 motocicli per mille abitanti, con il minimo a Villacidro (45,4) e Sanluri (41,6).

La presenza di motocicli più inquinanti (fino a euro 2) è tuttora dominante. Per ciascun motociclo a standard emissivi euro 3 se ne contano infatti quasi due di tipo maggiormente inquinante (sono rispettivamente 45,5 e 85,9 ogni mille abitanti).

La densità veicolare (numero di veicoli per km2 di superficie comunale), calcolata considerando i mezzi adibiti sia al trasporto di persone sia a quello delle merci, è pari a 721,7 veicoli per km2 (valore medio riferito al complesso dei comuni capoluogo di provincia), in modesta diminuzione
(-0,3%) rispetto al 2011. In 49 comuni si riscontra una densità veicolare superiore alla media, con il valore massimo a Napoli (6.121,9), seguita nell’ordine da Milano (5.287,7), Torino (5.237,1), Aosta (5.106), Palermo e Monza (entrambe con valori superiori a 3 mila veicoli per km2). Bassi valori di questo indicatore (inferiore ai 100 mezzi per km2) caratterizzano invece Enna (66,6) e molti capoluoghi della Sardegna: Iglesias (94,6), Lanusei (89,2), Sanluri (74,8), Villacidro (62,1) e Tempio Pausania (52,9).

La domanda di trasporto pubblico, espressa dal numero di passeggeri trasportati in un anno dall’insieme delle diverse modalità di trasporto pubblico urbano è pari, nel 2012, a 208,9 passeggeri per abitante, in diminuzione (-7,4%) rispetto all’anno precedente. Oltre che in nove grandi comuni (Milano 689,2 passeggeri trasportati per abitante, Venezia 655,7, Roma 438,2, Trieste 332,7, Bologna 246,4, Firenze 245,0, Genova 236,7, Cagliari 234,0 e Torino 230,4), valori superiori al dato medio si rilevano anche a Bergamo (271,9) e Siena (252,5).

Solo a Milano, Venezia e Roma ogni abitante effettua (in media) più di un viaggio al giorno. In 12 capoluoghi del Mezzogiorno (tra i quali sei della Sardegna e quattro della Sicilia), oltre a Latina e Sondrio, la domanda di trasporto pubblico locale è particolarmente contenuta e si contano meno di 10 passeggeri trasportati per abitante.

In 78 comuni si assiste a una contrazione della domanda di trasporto pubblico rispetto all’anno precedente. Le riduzioni più accentuate, superiori al 20%, si verificano a Macerata, Frosinone9, Siracusa, Caltanissetta, Ragusa e Lanusei, mentre una tendenza alla riduzione di più lungo periodo caratterizza otto comuni (Lecco, Reggio nell’Emilia, Vicenza, Pistoia, Arezzo, Grosseto, Avellino e Taranto) che presentano, nell’arco di un quinquennio, variazioni sempre negative dell’indicatore considerato.

In controtendenza, aumenti consistenti (superiori al 10% rispetto al 2011) si registrano a Cuneo, Forlì, Fermo, Latina, Andria, Crotone e Sassari, mentre considerando l’arco di un quinquennio, solo quattro comuni mostrano un orientamento continuo alla crescita della domanda: Torino, Biella, Andria e Carbonia.

Nelle principali realtà urbane10 la domanda di trasporto pubblico (5,3 volte superiore a quella osservata nei capoluoghi più piccoli) è pari in media a 329,1 passeggeri per abitante, valore in netto calo rispetto al 2011 (-8,2%). Nei rimanenti comuni l’indicatore assume valori molto più contenuti, pari a 62,2 passeggeri trasportati per abitante (-2,3% rispetto all’anno precedente). La contrazione della domanda registrata per il complesso dei comuni capoluogo nel 2012 è quindi da attribuire in larga parte alle dinamiche negative che caratterizzano i grandi comuni (12 su 16): in tre città (Roma, Napoli e Catania) la variazione negativa supera il 13%.

Alla fine del 2012 sono 94, i comuni capoluogo di provincia che hanno approvato il Piano urbano del traffico veicolare (Put)11, strumento di pianificazione previsto dall’art. 36 del ‘Nuovo codice della strada’, finalizzato a migliorare le condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, a ridurre l’inquinamento acustico e atmosferico e al risparmio energetico.

Fonte: Agenzia Dire, www.dire.it