DUE PAROLE A PROPOSITO DELLA PERDONANZA 2013 (più Celestino e meno Sant’Agnese)
Invitato dal sindaco Cialente a fine giugno, ho chiesto una riflessione. Perdonanza perchè? Perdonanza per chi?
In una città devastata materialmente e moralmente come la nostra, la festa del Perdono è un’occasione formidabile per sollecitare soprattutto nei cittadini Aquilani (e specie nei giovani) CONOSCENZA STORICA e COESIONE SOCIALE e dare sostanza al tanto sbandierato “orgoglio aquilano”.
Non ha senso continuare a farne soprattutto una kermesse folkloristica, una grande sagra estiva o un format costruito solo per attrarre turisti.
Credo che agire sulla UNICITA’ e sull’AUTENTICITA’ dell’evento possa produrre solo effetti positivi (spirituali ed economici) sia in città che nel resto del Paese. Inutile scimmiottare altre realtà: Siena funziona e attrae perchè è una tradizione autentica e innanzitutto dei Senesi.
Su questa base si sta tentando di apportare le prime modifiche.
Suscitare polemiche su chi porta la Bolla, parlare solo di dame, damigelle e giovin signori significa esattamente continuare a pensare la Perdonanza con lo spirito di Sant’Agnese…
Walter Cavalieri