NON SOLO F35: ECCO LE SPESE MILITARI ITALIANE PIÙ CARE DEL 2013

elicottero_Chinook_esercitodi Simone Cosimi – Quello dei cacciabombardieri F-35, o meglio degli Joint Strike Fighter, è solo uno dei tanti nodi sul tavolo del governo Letta. Forse, però, uno dei più sentiti dall’opinione pubblica, che si è divisa e mobilitata come non mai, per esempio tramite una petizione-lampo da 300mila firme su Avaaz.com. Una partita da 12-14 miliardi di euro che sembrava in parte disinnescata. O almeno, come altre patate bollenti, momentaneamente rinviata al prezzo di uno scomposto colpo di reni del Consiglio supremo di difesa. E che invece rischia di tornare a spaccare la strana maggioranza Pdl-Pd-Sc. Lo scorso 26 giugno è stata infatti approvata alla Camera una mozione unitaria che prevede la sospensione del programma per dare spazio a un’indagine conoscitiva di sei mesi, ma non l’uscita dell’Italia dal consorzio internazionale guidato dall’americana Lockheed Martin. Il seguente voto al Senato, in programma nella seduta di mercoledì scorso, è invece slittato per il blocco dei lavori parlamentari richiesto dal Pdl e accordato da democratici e montiani. Tutto rinviato a lunedì pomeriggio. Inghippo salvifico, per i parlamentari di Guglielmo Epifani: a palazzo Madama la discussione prometteva infatti, come d’altronde ancora promette, di incrinarsi intorno alla mozione anti-F-35 depositata da alcuni senatori Pd capitanati da Felice Casson.

La voce relativa agli aerei della discordia non è ovviamente l’unica inserita nei bilanci, spesso non chiarissimi, dei ministeri della Difesa e dello Sviluppo economico per il 2013. E non è, a sorpresa, neanche la più pesante. Il Rapporto 2013 dell’Archivio Disarmo, realizzato da Fulvio Nibali con la direzione scientifica di Luigi Barbato e consultabile integralmente online, raccoglie una sorta di Top 13 dei programmi militari più costosi del 2013. Ecco quali sono.

Velivoli da combattimento Eurofighter 2000 – 1 miliardo 194,6 milioni di euro
Si tratta del caccia multiruolo europeo alla fine ribattezzato Typhoon, anche questo dalla lunga e tormentata storia – il consorzio nacque addirittura nel 1983, se ne ricorda nel 1997 la strenua difesa dell’allora ministro della Difesa Beniamino Andreatta – realizzato in cooperazione con Germania, Regno Unito e Spagna, ed entrato in servizio nel 2003, per l’Italia l’anno successivo a Grosseto. Il programma si concluderà nel 2021 per un costo totale di 21 miliardi e 100 milioni di euro. Per il 2013 sono di 51,6 milioni le “poste finanziarie”, cioè i soldi messi sul piatto dalla Difesa, e un miliardo 143 milioni quelli che fanno capo al ministero dello Sviluppo economico.

Fregate Europee Multi Missione (Fremm) – 655,3 milioni di euro
Si tratta di un programma, in cooperazione con la Francia, per l’acquisto di dieci fregate europee multi missione, le cosiddette Fremm. I cugini transalpini le chiamano Classe Aquitaine, da noi sono state battezzate Classe Bergamini. Andranno a sostituire le fregate delle Classi Lupo e Maestrale. Costo totale dell’operazione: 5 miliardi 680 milioni di euro per un completamento previsto nel 2019.

La prima tricolore è stata consegnata alla Marina Militare lo scorso anno. In questo caso i fondi vengono per il 2013 dal ministero dello Sviluppo economico: 655,3 milioni di euro.

Velivoli Joint Strike Fighter – 500,3 milioni di euro
Si tratta appunto dei famigerati F-35, realizzati in cooperazione con Usa, Regno Unito, Canada, Danimarca, Norvegia, Olanda, Australia, Turchia, Singapore e Israele per le fasi di sviluppo, industrializzazione e supporto. I mezzi – il cui numero, già abbassato a 90 unità, è a questo punto destinato a essere rivisto – costano ognuno fra i 99 e i 106,7 milioni di euro. Per il 2013 i fondi del ministero della Difesa ammontano a 500,3 milioni. L’anno prossimo saranno 535,4 e nel 2015 657,2. Sostituiranno Tornado, Am-x e Av-8B. Completamento previsto per il 2047.


Programmi a valenza interforze – 297,6 milioni di euro
Sono programmi militari che riguardano l’ammodernamento e il rinnovamento tecnologico dei mezzi e dei sistemi operativi in inventario, oltre che dei supporti operativi e delle apparecchiature in dotazione a enti, centri e comandi interforze. Tutto quello che serve, insomma, per supportare mezzi e sistemi messi in comune fra Aeronautica, Marina ed Esercito. C’è dentro di tutto: dall’aggiornamento agli standard internazionali ai sistemi di difesa personale fino a telecomunicazioni, ricerca sanitaria, centri tecnici, poligoni, manutenzione straordinaria, ripristino dei mezzi dopo l’azione. Costo totale per il 2013: 297,6 milioni di euro della Difesa.

Sommergibili di nuova generazione U-212 – 1^ e 2^ S – 191,8 milioni di euro
Anche questo è un programma in cooperazione, stavolta con la sola Germania, e prevede l’acquisto di quattro sommergibili classe U-212, logistica inclusa. I Classe Todaro – ne abbiamo già due in flotta fin dal 2006/2007 – sostituiranno i più vecchi Classe Sauro ancora in servizio. Costo totale: un miliardo 885 milioni di euro, di cui 970 per la prima serie da completare entro l’anno prossimo e 915 per la seconda, da chiudere entro il 2016. Per quest’anno il ministero della Difesa pagherà 191,8 milioni di euro.

Velivolo Jamms/Caew-Bm&C – 132 milioni di euro
È un programma che prevede l’acquisto di un velivolo multi-sensore/multi-missione Jamms, Joint airborne multisensor multimission system. Si tratta, fuori dalle sigle, di un aereo-radar per supportare le operazioni delle forze nazionali e alleate impegnate in operazioni militari nel controllo e nella sorveglianza dello spazio d’azione. Non si tratta del solo aereo ma anche di un sistema più ampio che comprende piattaforma aerea, sistema di comunicazione e raccolta informazioni Signal Intelligence-Electronic Support Measures, radar di osservazione ad alta quota per l’individuazione di oggetti in movimento e dal segmento di terra per analizzare i dati. Costo totale entro il 2016: 580 milioni di euro. Per il 2013 sono 132 dalla Difesa.

Veicoli blindati medi 8×8 Freccia – 130,1 milioni di euro
Supporto tattico, protezione e sicurezza delle unità dell’esercito nel corso delle operazioni sul campo. A questo serviranno i 249 veicoli blindati medi detti Freccia, derivati dai Centauro, che hanno esordito nel 2010 in Afghanistan. Sono 8×8 in grado di trasportare 11 uomini completamente equipaggiati: un pilota, due operatori in torre e otto soldati nel comparto posteriore. L’operazione costa un miliardo e mezzo di euro entro il 2016. Quest’anno arriveranno 30,4 milioni di euro dalla Difesa e 99,7 dal ministero dello Sviluppo economico.

Elicotteri da trasporto medio dell’Esercito Italiano – 125 milioni di euro
All’ottava piazza dei programmi militari più costosi del 2013 c’è quello per l’acquisto del nuovo elicottero Boeing CH47F da trasporto medio, cioè il mitico Chinook – uno dei modelli più diffusi al mondo, 1.200 esemplari delle varie versioni prodotte dagli anni Sessanta – nella versione rilasciata nel 2001. Quindi neanche l’ultima disponibile. I nuovi apparecchi sostituiranno i CH-47C, roba di fine anni Sessanta, giunti a “ fine vita tecnica”. Sono i mezzi che usiamo nelle operazioni di peacekeeping. Il programma costa 974 milioni di euro entro il 2018. Per il 2013 125 milioni di euro dal bilancio della Difesa.

Velivoli da pattugliamento marittimo – 122,8 milioni di euro
Il programma costa 122,8 milioni di euro per il 2013, in carico alla Difesa, e punta a sostituire i velivoli Atlantic, cioè i Breguet Br-1150 alcuni dei quali ancora operativi, con i nuovi ATR72MP, un paio già sostituiti l’anno scorso. Costo complessivo: 360 milioni di euro entro il 2019.

Programmi a sostegno dello strumento terrestre – 122,1 milioni di euro
Anche in questo caso, un po’ come per i programmi a valenza interforze, si tratta di ammodernamento e rinnovamento dei mezzi terrestri, degli aeromobili, dei supporti operativi e di molti altri capitoli legati al settore degli ammodernamenti minori, dei supporti operativi e della logistica dei mezzi di terra. Ci sono in mezzo anche la verifica ambientale e la bonifica di alcune servitù militari e l’addestramento, oltre alle munizioni di vario calibro. La cifra si decide anno per anno, nel 2013 è di 122,1 milioni di euro.

Ammodernamento velivoli da combattimento Tornado Mrca – 108,3 milioni di euro
Va bene che intendiamo pensionarli, ma intanto bisogna ammodernarli, i vecchi Tornado sviluppati dagli anni Settanta. Ecco 108,3 milioni di euro (100 dallo Sviluppo economico e 8,3 dalla Difesa), nel 2013, per il programma di mezza vita dei velivoli costruiti insieme a Germania e Regno unito, per fare in modo che possano decollare fino al 2020-2025. Costo totale: un miliardo 200 milioni di euro entro il 2015.

Programmi a sostegno dello strumento aereo – 97,8 milioni di euro
Ancora un programma di ammodernamento minore, di adeguamento tecnologico e supporto logistico della flotta aerea tricolore, oltre che dei mezzi e sistemi d’arma collegati. In questa voce rientra anche l’acquisizione di mezzi speciali, forze speciali e Centro sperimentale di volo. Si decide quanto serve anno per anno, per il 2013 97,8 milioni di euro dalla Difesa.

Sistema missilistico superficie-aria terrestre e navale Fsaf – 95,8 milioni di euro
Chiude la Top 13 dei programmi militari più ingenti dell’anno quello in cooperazione con la Francia. Obiettivo: realizzare una famiglia di sistemi per la difesa antimissile e antiaerea a corta e media portata da usare a terra e su nave. Un programma che costerà nel complesso 1,7 miliardi di euro entro il 2020. Per quest’anno 95,8 sul bilancio del ministero della Difesa.


fonte: Wired.it
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