TERREMOTI, PROTEZIONE CIVILE: IMPARARE A CONVIVERCI, IN EDIFICI SICURI

mappa_pericolosita_sismica_in_italia13 luglio 2013 – In riferimento alle dichiarazioni del sindaco di Fivizzano, è utile ricordare che le uniche cose certe quando si parla di rischio sismico sono la mappa di pericolosità sismica dell’Italia, l’impossibilità di prevedere in modo deterministico l’evoluzione dei fenomeni e il fatto che solo edifici sismicamente sicuri possono salvaguardare l’incolumità della vita umana.

Recentemente, presso il Dipartimento della Protezione civile, si è svolta una riunione con il Centro di Competenza in materia di terremoti – l’INGV – che segue costantemente l’evoluzione della sequenza nelle province di Lucca e Massa Carrara così come di tutti gli altri eventi che quotidianamente si registrano in Italia.

Anche in quella sede è stato ribadito come ogni analisi debba essere calata nel contesto: Lunigiana e Garfagnana sono zone in cui le magnitudo possibili, registrate anche nel passato, sono dell’ordine di 6.5-6.6 e tutto questo è fotografato da anni all’interno della mappa di pericolosità sismica dell’Italia, che non è altro se non una previsione probabilistica che consente di individuare le aree pericolose e di classificarle in funzione della probabilità che si verifichino forti terremoti e della frequenza con cui possono essere attesi.

Si comprende assolutamente lo stato di disagio di quelle popolazioni e dei loro Amministratori, ma continuare a richiedere assicurazioni sulle tempistiche dell’evoluzione del fenomeno in atto o – peggio ancora – rassicurazioni sui suoi esiti non è la strada corretta per affrontare un simile problema. Con i terremoti bisogna imparare a convivere con l’unico approccio possibile, abitare edifici sicuri.