TERREMOTO TOSCANA, PROTEZIONE CIVILE: AGGIORNAMENTO 22 GIUGNO, ORE 20.00

La distribuzione delle scosse

La prima tappa del Capo Dipartimento nelle zone colpite dal sisma è stata, questa mattina, nel comune di Fivizzano, dove ha incontrato, nel Centro Operativo Comunale allestito nella scuola elementare del comune, il Prefetto di Massa Carrara, il Presidente della Provincia di Massa Carrara, l’Assessore alla sanità della Regione Toscana, il direttore regionale della protezione civile e i sindaci dei comuni della lunigiana.

Obiettivo dell’incontro, fare il punto della situazione con gli amministratori locali, rispetto ai danni che edifici pubblici e privati hanno riportato a seguito delle scosse e rispetto alle forme di prima assistenza di cui la popolazione, ancora molto impaurita, potrebbe aver bisogno in queste ore. Nonostante il quadro delineato al momento non presenti particolari criticità, il Capo Dipartimento ha rappresentato tutta la disponibilità del Servizio nazionale di protezione civile a dare un supporto nelle zone colpite, qualora ce ne fosse bisogno. In particolare, il Capo Dipartimento ha chiesto alla Regione Toscana di verificare il proprio fabbisogno di tecnici per le ispezioni negli edifici e se necessita di materiali per dare assistenza alla popolazione.

Con le stesse finalità, in tarda mattinata, il Capo Dipartimento si è quindi spostato in provincia di Lucca, a Minucciano, per incontrare i sindaci dei comuni della garfagnana. Hanno partecipato all’incontro il prefetto di Lucca, il presidente della provincia di Lucca, e l’Unione dei comuni della garfagnana, oltre all’Assessore alla sanità della Regione Toscana e al direttore regionale della protezione civile, presenti anche al precedente incontro.

La situazione riscontrata nelle zone colpite dal sisma – cioè l’assenza di significative criticità a fronte di una forte scossa di terremoto – ha dato al Capo Dipartimento l’opportunità per ricordare, ancora una volta, l’importanza della prevenzione strutturale per ridurre le conseguenze dei terremoti, a cui occorre necessariamente affiancare azioni di prevenzione non strutturale sul territorio, come l’informazione costante alla popolazione che deve acquisire “la consapevolezza di stare in una zona sismica”.
Si rammenta che lo stato attuale delle conoscenze scientifiche non consente di stabilire quante scosse e di quale intensità potranno ancora interessare la stessa area. Si ricorda che forti terremoti sono comunemente accompagnati da altre scosse, ma ogni previsione che indichi con precisione data, ora e luogo, nonché magnitudo di futuri eventi è priva di ogni fondamento. Nelle aree attualmente interessate dai fenomeni sismici, massima attenzione deve essere dedicata alla verifica delle condizioni di sicurezza degli edifici che hanno subito il terremoto e, in particolare, delle strutture strategiche, di quelle più antiche e vulnerabili, monumentali e di culto, e di tutte quelle che mostrano lesioni e danneggiamenti.