INGV: PERFORAZIONI NELL’AQUILANO PER STUDIARE LE FAGLIE DEL SISMA DEL 2009

ingv_perforazioniUn gruppo di ricercatori dell’INGV sta perforando a Bagno (L’Aquila) un pozzo di 150 m. E’ il punto di maggior subsidenza durante il terremoto del 2009, così come evidenziato da dati SAR (Syntetich Aperture Radar). Dati di sismica e geoelettrica mostrano che questa zona di subsidenza cosismica e’ anche sede di un bacino sedimentario, che gli studiosi stanno perforando. L’idea e’ di studiare età e caratteristiche di questi sedimenti, per cercare di comprendere come ha agito nel passato geologico la faglia attivatasi nel 2009, possibilmente anche comprendendo quando e’ “nata” e come si e’ mossa.

Le “carote” estratte sono descritte e campionate da un team di ricercatori INGV nei vicini laboratori della facoltà di ingegneria dell’Aquila , con cui l’INGV ha un accordo.

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Sui campioni estratti verranno in seguito effettuate una serie di analisi, tra cui paleomagnetismo, analisi pollinica, ostracodi, calcimetria, isotopi dell’ossigeno.

La perforazione ha avuto inizio il 3 giugno, e verosimilmente terminerà venerdì 14.

E’ da notare che le implicazioni di questo studio sono sul passato della storia sismica dell’Aquila. Scrive l’INGV: “E’ un approccio piuttosto innovativo che speriamo di applicare anche su altre strutture sismogenetiche. Uno studio che permetterà di ricostruire con molta più risoluzione la storia sismogenetica passata.”