E’ stato depositato in Consiglio Regionale il progetto di legge per la “Valorizzazione del turismo naturista” su iniziativa di Riccardo Chiavaroli, Maurizio Acerbo, Nicola Argiro’, Carlo Costantini, Cesare D’Alessandro, Gianfranco Giuliante, Marinella Sclocco, Emilio Nasuti.
Secondo i sottoscrittori del disegno di legge “il fenomeno sociale e turistico della pratica del naturismo, per il positivo indotto economico che oltretutto ne deriva, merita attenzione e va disciplinato con norme chiare, consentendone la pratica in zone ben individuate, segnalate e non aperte al pubblico generalista, per il rispetto reciproco dei comportamenti e delle sensibilita’ di ciascuno, e anche per evitare fenomeni isolati che spesso creano incomprensioni e contrasti”.
I promotori della legge affermano che “l’Italia, a differenza di molti altri Stati europei, non ha ancora una legge nazionale che riconosca e tuteli il naturismo, ma alcune regioni hanno gia’ cominciato invece a legiferare con lungimiranza in tal senso”.
Come e’ noto, il naturismo, secondo coloro che praticano tale attivita’, rappresenta un modo sano e naturale di vivere nel rispetto del proprio corpo, avendo cura della propria salute e apprezzando il contatto con gli elementi naturali privo di artificiosita’ e di convenzioni sociali. In Europa le strutture ricettive per naturisti (spiagge, villaggi-vacanze e campeggi) sono attualmente concentrate soprattutto in Francia, Spagna, Croazia, Germania, Olanda, Belgio, Danimarca. E in questi Stati – affermano i consiglieri regionali – il naturismo contribuisce in maniera significativa al bilancio annuale del settore turismo.
Secondo i sottoscrittori promotori della norma (seguendo le indicazioni dell’ANAB-Associazione Naturista Abruzzese e le linee guida utilizzate per leggi similari gia’ approvate in Emilia Romagna ed in alcuni comuni italiani) “questo significativo segmento turistico, potrebbe interessare anche l’Abruzzo. Attualmente i tanti turisti europei che giungono in Italia in vacanza e che praticano il naturismo, devono necessariamente recarsi in poche spiagge (situate soprattutto nella zona dell’Emilia Romagna e del Gargano) mentre, se anche l’Abruzzo si rendera’ disponibile, la nostra regione diventerebbe un nuovo polo attrattivo turistico per i naturisti di tutta l’Europa, il che rappresenterebbe un ulteriore sviluppo economico per un territorio che sempre piu’ aspira ad una piena vocazione con offerte diversificate”. |