“La prima considerazione che nasce immediatamente dall’esame complessivo degli atti del processo e dai rilievi svolti dal perito e’ direttamente correlata alla riscontrata gravissima carenza contenuta nel progetto originario dell’ingegnere Claudio Botta (esecutore dei calcoli strutturali e direttore dei lavori oltre che progettista del palazzo edificato nel 1965)”.
E’ quanto afferma sempre il Gup del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Grieco nella motivazione di sentenza di condanna dei quattro imputati per il crollo della Casa dello Studente, in cui sono morti 8 studenti universitari.
“Il suo progetto strutturale – prosegue il giudice – ed i calcoli effettuati sono risultati connotati da una sconcertante superficialita’ ed incompletezza, ravvisabile nel mancato calcolo dell’azione sismica nella direzione ortogonale rispetto alla tessitura principale della struttura, inoltre le forze agenti sull’edificio, orizzontali e verticali, sono state calcolate in maniera erronea. Tutto cio’ si pone, come ampiamente riconosciuto dalla professoressa Maria Gabriella Mulas (consulente del Gup), quale sicura causa, in aggiunta alla scossa del terremoto. I macroscopici errori che purtroppo ne hanno accompagnato la redazione – afferma sempre Grieco – sono drammaticamente assurti al ruolo di immediata e diretta causa del crollo a distanza di oltre cinquant’anni dal momento in cui furono compiuti”.
“E’ evidente – si legge nelle motivazioni – che se non ci fosse stata la forte scossa sismica del 6 aprile 2009, quegli errori non avrebbero determinato, verosimilmente nessun problema per ulteriori cinquant’anni. Viceversa, il forte scuotimento provocato dalla scossa di terremoto su un edificio cosi’ pesantemente vulnerabile, ha costituito la genesi della tragedia: se il palazzo Angelini, poi divenuto Casa dello Studente, non avesse subito alcun tipo di intervento successivo, si sarebbe potuto affermare, a ragione, che l’azione combinata del sisma e dell’ordinario errore umano costituivano le cause uniche e sufficienti per spiegare quanto accaduto”.
Affrontando poi l’argomento relativo agli interventi cui era stato sottoposto negli anni l’edificio crollato, il Gup evidenzia che gli stessi “ne hanno pesantemente minato la sicurezza statica rispetto al rischio sismico e il giudizio netto ad assoluto formulato dalla Mulas non puo’ lasciare alcun dubbio in ordine al significativo rilievo assunto da quei lavori rispetto a quanto verificatosi in occasione del crollo dell’ala nord dell’edificio.
La Casa dello Studente – afferma sempre Grieco nelle sue motivazioni – e’ stata trasformata da edificio realizzato negli anni 60 destinato ad abitazioni private, in una vera e propria struttura alberghiera, munita di tutte le relative dotazioni, che ne hanno palesemente stravolto l’originaria conformazione interna”.
“Il palazzo e’ stato in tutto e per tutto modificato – afferma Grieco – rimanendo tuttavia identico all’originale soltanto per cio’ che attiene alle sue componenti statiche, rispetto alle quali ne’ i tre progettisti, ne’ il collaudatore si sono minimamente posti il problema se tutto quello che era stato realizzato con le radicali e totali modificazioni conseguitene, fosse ancora compatibile con quanto era stato progettato e valutato quasi quaranta anni prima e per tutt’altra destinazione”.