Inizia la 17ª Legislatura e il Pdl abruzzese viene subito scosso da una notizia dell’Espresso che riguarda la neosenatrice del Pdl, Paola Pelino.
L’ex deputata non avrebbe pagato i conti dei vestiti in una boutique di Pescara, proprio di fronte a dove il Pdl aveva aperto la sede elettorale. Secondo quanto riporta il settimanale, la proprietaria avrebbe chiesto il saldo del conto il giorno che l’ha vista in campagna elettorale.
A fare da paciere il senatore Gaetano Quagliariello che, sempre secondo il settimanale, avrebbe fatto da garante per il saldo del debito che ammonterebbe a 13mila euro. [iltempo.it]
La Pelino ha spiegato di non aver saldato il conto perché avrebbe riscontrato delle «irregolarità fiscali» e di aver quindi fatto opposizione al decreto ingiuntivo.
Gli avvocati della Gabrielli Sas ricordano che la senatrice è stata condannata dal Tribunale al pagamento di «11.136,00 per la sorte capitale, oltre compensi pari ad € 2.000,00, di cui € 200,00 per spese, ed interessi legali». «Il Giudice di primo grado», spiegano gli avvocati, «ha, quindi, accertato che la senatrice ha acquistato capi d’abbigliamento nell’anno 2009 senza corrispondere il relativo prezzo. Le vendite alla senatrice Paola Pelino sono avvenute in ossequio alla disciplina tributaria a differenza di quanto affermato dalla stessa, la quale soltanto oggi parla di mancata emissione degli scontrini fiscali». |
LA NOTA DEGLI AVVOCATI
Noi sottoscritti avv.ti Fabio Abbruzzese e Paolo Cacciagrano, su incarico della società “BY GABRIELLI s.a.s.”, comunichiamo i fatti sotto indicati così come riferitici dalla legale rappresentante p.t. della società stessa.
Con riferimento all’articolo apparso sul settimanale “L’Espresso” n. 11/2013 datato 21 marzo 2013 alla pagina n. 16, ove vengono attribuite a una rappresentante della società nostra cliente frasi mai pronunciate, si precisa che nostro malgrado siamo costretti a intervenire sull’argomento, visti i successivi articoli apparsi su altri quotidiani con dichiarazioni rese dalla senatrice Paola Pelino, potenzialmente lesive della stessa.
I fatti oggettivamente dimostrabili sono i seguenti:
il Tribunale di Pescara in data 28.11.2012, con sentenza n. 1556/2012 provvisoriamente esecutiva, ha condannato la senatrice al pagamento della somma di euro 11.136,00 per la sorte capitale, oltre compensi pari ad € 2.000,00, di cui € 200,00 per spese, ed interessi legali in favore della società da noi assistita. Il Giudice di primo grado ha, quindi, accertato che la senatrice ha acquistato capi d’abbigliamento nell’anno 2009 senza corrispondere il relativo prezzo.
Le vendite alla senatrice Paola Pelino sono avvenute in ossequio alla disciplina tributaria a differenza di quanto affermato dalla stessa, la quale soltanto oggi parla di mancata emissione degli scontrini fiscali, mentre sino ad oggi nulla aveva mai eccepito a riguardo, nonostante i diversi solleciti che le erano stati avanzati tutti ampiamente documentabili.
Nell’incontro tenutosi presso lo spazio elettorale del senatore Gaetano Quagliarello nessuna rappresentante della società nostra cliente ha inveito contro la senatrice a differenza da quanto quest’ultima ha riferito alla stampa. Il senatore Gaetano Quagliarello non ha mai prestato garanzia all’adempimento del debito della senatrice Paola Pelino, né aveva alcun motivo per farlo. Il medesimo, recatosi presso la boutique della società nostra assistita nel periodo pre-elettorale, ha solo auspicato una composizione bonaria della vicenda. Gli atti sopra indicati sono a disposizione presso il nostro studio legale in Spoltore (Pe) alla s.s. 16 bis n. 90 presso l’Arca delle Professioni; i nostri recapiti sono tel. 085 4170073; fax 085 4173081. Avv. Fabio Abbruzzese |