di Marianna Gianforte – La disoccupazione non risparmia i laureati. Al 38,7% della disoccupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni (dati Istat nel mese di gennaio 2013), si va ad aggiungere anche l’aumento della disoccupazione tra i laureati. A “fotografare” la situazione è il consorzio interuniversitario Almalaurea, che ha presentato alcuni giorni fa la XV indagine sulla condizione occupazionale, dal titolo “Investire nei giovani: se non ora, quando?”.
L’INDAGINE. L’indagine del consorzio – che monitora l’inserimento lavorativo dei laureati – ha coinvolto oltre 400.000 laureati di tutti i 64 Atenei aderenti ad Almalaurea nel 2012. Sono stati intervistati 215.000 laureati post-riforma – sia di primo che di secondo livello – a un anno dalla conclusione degli studi, tutti i laureati di secondo livello del 2009 (quasi 65mila), interpellati quindi a tre anni dal termine degli studi.
A partire da quest’anno sono stati poi indagati i laureati di secondo livello (oltre 40mila) a cinque anni dal termine degli studi. Infine, per il terzo anno consecutivo, due indagini specifiche hanno riguardato i laureati di primo livello del 2009 e del 2007 che non hanno proseguito la formazione universitaria (quasi 51mila e oltre 42mila), contattati rispettivamente a tre e cinque anni dalla laurea. Oltre all’analisi puntuale delle recenti tendenze del mercato del lavoro, l’indagine ha approfondito in particolare: la diseguaglianza retributiva tra i laureati e i mutamenti delle retribuzioni nel contesto nazionale che ancora risente della crisi economica; la mobilità sociale tra i laureati con l’intento di verificare l’influsso dello status culturale e socio-economico delle famiglie d’origine; le determinanti dell’efficacia della laurea, misurata in termini di utilità e spendibilità del titolo universitario nel mercato del lavoro; |
la soddisfazione dei laureati per il lavoro svolto, importante indicatore per misurare produttività, mobilità e coinvolgimento nei processi decisionali.
I LAUREATI IN ABRUZZO: L’AQUILA. Ma com’è la situazione negli atenei abruzzesi? Partiamo da quello del capoluogo di regione, L’Aquila. Sono 3.149 i laureati dell’ateneo aquilano, dei quali 2.681 quelli intervistati dal consorzio Almalaurea. Al questionario ha risposto l’85% degli interpellati. Di questi circa il 38% sono uomini, quasi il doppio le donne: oltre il 62%. L’età media dei laureati è di 27 anni e mezzo. Gli studenti aquilani si sono laureati con una media di 104,5 su 110. La durata degli studi è di 4 anni e mezzo.
FORMAZIONE POST-LAUREA. Per quanto riguarda la “Formazione post-laurea”, hanno partecipato ad almeno un’attività di formazione circa il 38% dei laureati. La condizione occupazionale, invece, fotografa una situazione in cui lavora il 46,7% dei laureati. Mentre non lavora e non cerca il 25,4% e non lavora ma cerca il 28% dei laureati (oltre il 53%). Quanto ai ragazzi che “non lavorano, non cercano ma sono impegnati in un corso universitario o praticantato”, la percentuale si aggira intorno al 23%. Per quanto riguarda la quota che lavora, suddivisa per genere da Almalaurea, gli uomini sono il 47,6%; il 46,2 per cento le donne.
ESPERIENZA DI LAVORO POST-LAUREA. Nel capitolo sulle “Esperienze di lavoro post-laurea”, si evince che dei laureati nell’ateneo dell’Aquila non lavora, ma ha lavorato dopo la laurea il 15,1%; non ha mai lavorato dopo la laurea una quota consistente di giovani: il 38,2%. Il tasso di occupazione, secondo i dati Istat-Forze di lavoro, è del 52,3 per cento, mentre quello di disoccupazione si aggira intorno al 25 per cento.
INGRESSO MERCATO DEL LAVORO. Per quanto riguarda “L’ingresso nel mercato del lavoro”, il numero di occupati ammonta a 1.252. La condizione occupazionale alla laurea ha il seguente quadro: prosegue il lavoro iniziato prima della laurea il 38,3 % dei giovani; non lo prosegue il 15,3. Ha iniziato a lavorare dopo la laurea il 46,4%.
TEMPI D’INGRESSO NEL MERCATO DEL LAVORO. Il Tempo dalla laurea all’inizio della ricerca del primo lavoro, a L’Aquila, è di un anno. Quello dall’inizio della ricerca al reperimento del primo lavoro arriva, invece, a 3 anni e 2 mesi. Passa ancora circa un anno al reperimento del primo lavoro (4 anni e 1 mese).
TIPOLOGIA LAVORO. Per quanto riguarda la tipologia dell’attività lavorativa, il lavoro autonomo effettivo riguarda circa l’11% dei giovani. Lavorano a tempo indeterminato il 26,4. Il totale dei laureati che trovano un lavoro stabile supera di poco il 37%. Contratti formativi sono stati firmati dal 6,7%, mentre contratti cosiddetti “non standard” dal 28,5. Il lavoro parasubordinato riguarda il 13% dei laureati all’università dell’Aquila. Sotto la voce di lavoro “altro autonomo” rientra il 7% dei neolaureati. Ma restano senza un contratto il 7,3% dei ragazzi. Il part-time risulta diffuso tra i laureati dell’ateneo aquilano al 36,1%.
L’indagine di Almalaurea analizza anche le caratteristiche dell’azienda: dopo la laurea nel pubblico lavora il 27,7% dei laureati. Percentuale che sale al 70% nel privato. C’è anche una piccola parte impegnata nell’ambito del “no-profit”: oltre il 5%.
GUADAGNO: IL GAP UOMINI-DONNE. Il guadagno mensile netto evidenzia un gap ancora notevole tra quanto percepito, a parità di mansione, età e merito, tra uomini e donne. Così, gli uomini guadagnano 1.137 euro, le ragazze 923. La media totale è di 1.005 euro.
UTILIZZI E RICHIESTA LAUREA. Uno dei capitoli più importanti analizzati da Almalaurea, è quello che riguarda “L’utilizzo e la richiesta della laurea nell’attuale lavoro”. A questo riguardo, ha notato un miglioramento nel proprio lavoro dovuto alla laurea il 27% dei laureati (l’elaborazione riguarda i soli laureati che proseguono il lavoro iniziato prima della laurea).
Il tipo di miglioramento notato nel lavoro, riguarda l’aspetto economico (15,5%); la posizione lavorativa (21,7); le mansioni svolte (11); le competenze professionali (52). La percezione del miglioramento riguarda anche l’utilizzo delle competenze acquisite con la laurea e la richiesta della laurea nell’attività lavorativa.
SODDISFAZIONE. Quanto “All’efficacia della laurea e la soddisfazione per l’attuale lavoro”, definiscono “molto efficace/efficace” la metà di coloro che hanno risposto all’indagine: il 52%. Per il 22% circa è abbastanza efficace. Ma c’è il 26,2% che definisce la laurea “per nulla efficace”.
Quanto alla ricerca del lavoro, circa il 57% dei laureati non occupati cerca lavoro negli ultimi 15 giorni rispetto all’indagine). Il 18,7 lo cerca da 15-30 giorni; quasi il 20% da 1 a 6 mesi. Hanno cominciato a cercare un impiego oltre 6 mesi prima dell’indagine il 5% dei laureati.
Ma ci sono anche non occupati che non cercano lavoro. Il motivo della non ricerca è per studio per il 90% dei laureati. Perché in attesa di chiamata dal datore di lavoro il 3%. Per motivi personali il 2,8. Ma il 3% del ragazzi usciti dall’università dell’Aquila non cerca un impiego per “mancanza di opportunità lavorative”.
Marianna Gianforte
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