CHIUSA SCUOLA A RISCHIO CROLLO DOPO LA RISTRUTTURAZIONE

terremoto_crepe_crolliAccusate di truffa sette persone tra tecnici, amministratori locali e imprenditori

I lavori realizzati, e costati mezzo milione di euro, dovevano migliorare le condizioni strutturali dell’edificio. Invece, c’è il sospetto che le abbiano solo peggiorate, tanto da costringere il pm Fabio Papa a chiedere il sequestro della scuola di Fossalto per motivi di incolumità.

I sigilli sono stati apposti ieri mattina dagli uomini del Gico di Campobasso, il gruppo investigativo sulla criminalità organizzata della guardia di Finanza. Sette persone, tra amministratori comunali, tecnici del Municipio e un imprenditore edile, sono state iscritte sul registro degli indagati.

Un nuovo «terremoto», giudiziario stavolta, in una regione nella quale il dolore per le vittime della scuola di San Giuliano non si è mai sopito, e non si spegnerà mai.

Secondo gli investigatori l’edificio didattico, danneggiato in più punti dal terremoto del 31 ottobre del 2002 (tanto da determinare un serio pericolo per gli alunni), sarebbe stato sottoposto a una serie di lavori che, di fatto, invece di migliorarne la staticità, l’avrebbero peggiorata. Questa, almeno, l’ipotesi sulla quale sta lavorando la Procura, che ha disposto nuove perizie sullo stabile. In ballo c’è la sicurezza degli alunni e la volontà precisa di scongiurare, nel caso di nuove scosse sismiche, una nuova San Giuliano. Il crollo in quel caso fu provocato della sopraelevazione della scuola elementare “Jovine” in cui morirono 27 bambini e la maestra Carmela Ciniglio.


La scuola di Fossalto era stata chiusa nel 2007 proprio per consentire i lavori di straordinaria manutenzione che avrebbero dovuto renderla più sicura. In questo arco di tempo, dunque, è stata sottoposta a diversi interventi di ripristino, costati svariate centinaia di migliaia di euro. I fatti oggetto di indagine si sono consumati in un arco temporale che va dal 2006 al 2009.

Le indagini delle Fiamme Gialle hanno evidenziato «uno spaccato di illegalità» nella conduzione dei lavori relativi al risanamento sismico dell’edificio di Fossalto. I primi accertamenti condotti dagli inquirenti sono sfociati di conseguenza, nell’iscrizione sul registro degli indagati delle 7 persone, considerate responsabili a vario titolo di reati che vanno dalla truffa aggravata per le erogazioni di fondi pubblici, alla falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici fino ai reati di pericolo. A seguito di attività peritali già acquisite agli atti d’indagine, si ipotizza che la staticità della scuola potrebbe essere stata compromessa anziché migliorata dagli interventi, anche lunghi, a cui è stata sottoposta.

Nel caso del dramma sangiulianese, la elementare fu inaugurata 9 mesi prima del crollo della sopraelevazione, costruita su una struttura preesistente datata nel tempo che andò ad appesantire le fondamenta invece che consolidarle.

A Fossalto gli inquirenti hanno voluto bloccare tutto in attesa di ulteriori perizie ed accertamenti tecnici. Lo stesso leader dell’Idv Antonio Di Pietro, in passato, aveva fatto numerose denunce su quell’edificio. «Il provvedimento sull’immobile , rappresenta un’attività cautelativa finalizzata al mantenimento dello “status quo” dei luoghi e delle prove acquisite fino ad oggi – hanno fatto sapere dal Comando provinciale della Guardia di Finanza – in attesa che venga eseguita una perizia sui lavori effettuati. Lo studio sugli interventi è stato già affidato ad un consulente tecnico nominato dalla Procura».

Antonella Salvatore, IlTempo.it